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Aboliamo la festa del papà. L’unico ruolo concesso ai maschi nell’Era del Dominio Femminile

19 Marzo 2019
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Per la festa del papà non c’è niente, nemmeno un santino o un regalo classico, manco a cercare nei meandri più sommersi di Amazon

Con somma tristezza annunciamo la festa del Papà, l’evento più scarico d’entusiasmo dell’anno. Se la donna ha una festa l’8 marzo ce l’ha in quanto essere superiore, sublime, generatore di vita. La snobbano tutte, se glielo chiedete, ma accettano sempre di buon grado una mimosa o un bacio Perugina.

Le femministe la ritengono una festa ghettizzante ma l’industria dedica all’8 marzo prodotti ad hoc, cuoricini, fiori, articoli da regalo. Per la festa del padre non c’è niente, un santino o un regalo classico, manco nei meandri più sommersi di Amazon. L’uomo non ha la festa dell’uomo in quanto tale, diventa festeggiabile solo se è padre.

Che poi il padre non conta mai molto. O meglio non conta se non per i figli che lo combattono o ci si scornano per tutta la vita. Freud stesso gli dà un’importanza marginale. Sulla pagina Facebook di meme dedicati al padre della psicanalisi c’è sempre e solo un grande protagonista delle tue paranoie: tu madre.

Ed ecco il giorno della festa del papà, senza un santo dedicato, senza della paccottiglia creata ad hoc per fare i regali e bimbi a scuola che fanno lavoretti stereotipati nel classico foglio A4 con una cravatta disegnata. Che noia.

Nell’era dell’emancipazione femminile si è perso di vista il ruolo del maschio. Fino a che eravamo patriarcali, il padre era il capo. Capo famiglia, aguzzino, quello che portava i pantaloni, sempre il ruolo del cattivo ma almeno un ruolo lo aveva. I maschi hanno messo a ferro e fuoco il mondo per millenni e hanno fatto solo casini, così il vento è cambiato.

Nel secolo scorso ha raggiunto il suo picco un movimento di rivalsa che dura da millenni e che vuole le donne al pari dell’uomo. Un grande passo per la società un grande enigma per il futuro dei maschi, a prescindere dalla festa del papà. Ve lo ricordate Berlinguer ti voglio bene di Roberto Benigni ai tempi in cui Benigni faceva ridere? Durante l’assemblea femminista un gretto frequentatore del circolo Arci pone il quesito pungente: la donna, la donna, la donna… o l’omo?

Nei germogli del femminismo si presagiva già il tracollo identitario del maschio. Gli uomini sono la prossima grande fascia di crisi del pianeta. Le donne finalmente comanderanno anche fuori dalle quattro mura di casa, i gay sono così compatti e coscienti del loro corporativismo da essere invincibili e anche loro hanno millenni di soprusi che finalmente possono essere vendicati.

Noi maschi ce ne siamo stati con le mani in mano a raccontarci quanto eravamo fighi, non ci siamo più fatti domande, abbiamo passato il tempo nel pollaio a fare a gara tra di noi a chi era il migliore e adesso cosa ci resta? Per la festa del papà 2019, accedente un cerino per i papà.

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