Millennial e gen Z sono campioni mondiali della guida distratta
Rimanere concentrati mentre si è alla guida non è sempre facile, soprattutto nei lunghi viaggi.
Dai cani con la testa fuori dal finestrino delle auto che ci scorrono a fianco fino alla ricerca di una stazione radio che faccia passare la nostra canzone preferita, per non parlare della perenne tentazione a guardare il telefono per controllare se abbiamo ricevuto qualche notifica su Whatsapp o Instagram, le possibili distrazioni al volante sono veramente infinite. Lo sanno bene millennial e gen Z, che secondo il “Rapporto sulla guida distratta 2021” realizzato dalla compagnia americana di assicurazioni Root Insurance sono le due categorie maggiormente colpite da questo fenomeno.
Il “Rapporto sulla guida distratta” di Root Insurance
Ogni anno la compagnia americana di assicurazioni Root Insurance realizza un “Rapporto sulla guida distratta” rielaborando i dati che ottiene grazie ad un’apposita app messa a disposizione dei suoi clienti. Servendosi dei sensori di cui sono dotati gli smartphone – come, ad esempio, gli accelerometri – l’app Root è in grado di rilevare qualsiasi movimento insolito che indica l’uso del cellulare da parte di un guidatore mentre l’auto è in movimento.
Il report 2021, in particolare, si basa su un’analisi di 6.165.406.024 miglia percorse da persone che hanno completato il test drive di Root nel 2020. Per essere incluso, ogni utente deve aver guidato per almeno 30 miglia e fornito informazioni demografiche dalla propria patente di guida. Solo i 29 Stati statunitensi in cui Root ha venduto in modo cospicuo assicurazioni nel 2020 sono stati inclusi in questa analisi.
Guida distratta: triste primato per millennial e gen Z
Per “evento di guida distratta” la compagnia assicurativa americana intende un’attività insolita del telefono da parte di chi lo usa, misurata attraverso i sensori dello smartphone, mentre questi è alla guida di un’auto in movimento. Purtroppo la guida distratta continua a essere una delle maggiori cause di incidenti e rimane il principale ostacolo alla sicurezza sulle strade. Non tutti, però, sono distratti allo stesso modo.
Secondo il rapporto pubblicato nel 2021, infatti, il triste primato della categoria meno concentrata mentre è alla guida di un’auto è la generazione Z, con il 22,27% di eventi di guida distratta ogni 100 miglia. Al secondo posto ci sono i millennial, con il 18,57%, seguiti da generazione X (cioè i nati tra il 1965 e il 1980) con il 13,81%, i boomer (cioè i nati tra il 1946 e il 1964) con il 10,64% e infine la silent generation (cioè i nati prima del 1945), con il 10,54%. Questi ultimi usano il telefono il 53% in meno rispetto ai guidatori della generazione Z, mentre la generazione X è l’unico gruppo che nel 2020 ha aumentato il proprio livello di concentrazione alla guida rispetto all’anno precedente, con un utilizzo del cellulare inferiore del 2%.
A ognuno la sua “Focus Kriptonite”
Tutti abbiamo qualcosa che tende a distrarci più di ogni altra: quella è la nostra “Focus Kriptonite”. Secondo il rapporto di Root Insurance, nel 2020 i conducenti hanno utilizzato in media il cellulare 18 volte ogni 100 miglia, dato in leggero aumento rispetto all’anno precedente.
Ma il telefono non è l’unica fonte di distrazione per i guidatori. Ad esempio, dallo stesso report è risultato che il 21% dei conducenti è stato distratto da animali in altre auto o sul marciapiede, mentre il 14% dall’aiutare i propri figli a cercare e raccogliere qualche giocattolo che è caduto loro e ben il 38% dal mangiare o dal bere. Addirittura, il 34% dei conducenti si è distratto talmente tanto da dimenticarsi di svoltare o di prendere un’uscita in super o autostrada.
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