Con le mie amiche ci lamentiamo sempre della difficoltà di conoscere nuove persone e in particolare nuovi ragazzi a Milano. Siamo tutte cresciute in provincia, siamo abituate a situazioni informali, parliamo con tutti, non facciamo discriminazioni. Siamo pronte ad ascoltare chiunque provi ad attaccare bottone in un locale – e infatti a volte ce ne pentiamo. Ma succede molto raramente. Facendo una stima imprecisa e approssimativa posso dire che capita il 5% delle volte in cui esco. Perché gli uomini non ci provano più nella città dell’apparenza?
Lo scorso weekend sono stata a Venezia. Se avessi voluto avrei potuto trasformare il fine settimana di lavoro in un fine settimana di amore… almeno quattro volte, escludo gli over 60 perché ancora non me la sento. Ma soprattutto ho parlato con uomini di ogni età. Il clou è stato a una festa di primavera. Non sapevano chi fossi o cosa faccia nella vita. Portavo un semplice abito nero, i capelli raccolti e un filo di rossetto viola… Insomma stavo nel mazzo, eppure ero accerchiata letteralmente da uomini di ogni età sorridenti, non invadenti né inopportuni che semplicemente hanno passato la serata a ridere con me, parlando, non lasciandomi mai senza vino e ascoltandomi.
L’uomo di Venezia è uomo. E probabilmente la maggior parte delle volte ottiene quello che vuole. Merito della città che gli fa da sfondo? Aiuta, ma non basta.
Allora, perché gli uomini non ci provano più a Milano? E se fosse proprio l’uomo di Milano il problema? “No – ci diciamo tra amiche – non può essere. Non facciamo di tutta l’erba un fascio, non cataloghiamo”… Eppure, riflettevo, dovrà pur esserci qualcosa che qua a Milano rende tutto così complicato, mentre a Venezia è tutto così semplice.
La superficialità! Certo, deve essere quella. D’altronde Milano, non è la città dell’apparenza? Capitale fashion (non della moda), del design, del food (non del cibo), se non sei figo o se non sei “qualcuno”, non sei interessante. L’uomo milanese è come la città in cui vive: è superficiale, guarda l’aspetto fisico e chi sei.
Ho un’amica scienziata che applica il metodo scientifico a ogni aspetto della vita. Le ho posto il quesito su WhatsApp appena tornata domenica sera. Mi ha risposto con un messaggio vocale.”Può essere una questione di superficialità, può essere. Ma ci sono due domande che dovremmo farci. La prima: è così solo Milano o sono così anche altre grandi città”. “Solo Milano” rispondo. “La seconda: sono così tutti i Milanesi o solo quelli d’adozione? Noi fino a oggi abbiamo conosciuto solo i secondi… I Milanesi Milanesi, come si comportano? Non lo so, Mathilde, non lo so. Al momento ho solo domande”.
Io anche.
Faccio un po’ di ricerca online. Il milanese più diffuso è single: secondo gli ultimi dati elaborati dall’Anagrafe i nuclei monofamiliari rimangano i più diffusi in città e sono 388.397. Dovrebbe esserci margine.
Intanto compro un biglietto per Venezia.
Adesso che sai perché gli uomini non ci provano più a Milano, LEGGI ANCHE: Consigli per il primo appuntamento: ecco cosa ordinare per fingerti uomo di mondo