Tinder vs Bumble, quale app scelgono i millennial?

22 Maggio 2022
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Nessuno ha il coraggio di dirlo, ma ammettiamolo, scaricare una dating app è un passo importante. La maggior parte delle persone approccia i siti e le piattaforme di incontri con fare goliardico: “Sì guarda, ho scaricato la app, ma per gioco. Per provare, mica faccio sul serio”; o almeno, così vuol far credere. 

Capire quale app scaricare sul proprio telefono è una questione seria, se lo si fa per la prima volta ancora di più. Ce ne sono moltissime, ma perché girarci attorno quando sappiamo che ormai la scelta si riduce a due grandi classici: Tinder vs Bumble, questo è il dilemma. Secondo i dati di Statista, a Maggio 2021 Tinder aveva avuto 6.5 milioni di download mensili, occupando la vetta della classifica. Bumble, invece, occupava la terza posizione (preceduto da Badoo), registrando quasi 1.7 milioni di download mensili. 

Ma non è una quesitone di semplici numeri. C’è chi le ha entrambe, c’è chi preferisce una all’altra, e chi semplicemente non ci vede alcuna differenza. Eppure ci sono, e i millennial se ne sono accorti: ecco perché abbiamo cercato di capire quale app scelgono.

Tinder vs Bumble

Il gruppo di ricerca LendEDU ha provato a lanciare un sondaggio, cercando di capire quale fosse l’app preferita tra gli studenti universitari. Il risultato ha finalmente chiarito alcuni punti (e confermato alcuni pareri dell’’opinione pubblica’): la scelta non dipende da fattori tecnici, sicurezza o tools a disposizione (nonostante Bumble risulti “una app più sicura e confortante” per il pubblico femminile) quanto più dalle intenzioni dell’utente. 

Tinder è per ‘notti brave’ mentre Bumble serve per trovare appuntamenti seri”, si legge su Bustle, che ha riportato i risultati della ricerca. “In confronto 7 persone contro 1 vedono Bumble come una app per appuntamenti, mentre non riescono a prendere sul serio Tinder”, ha spiegato Mike Brown, analista presso LendEDU. I risultati vanno in una direzione diversa rispetto alle intenzioni dei creatori, che smentiscono categoricamente che Tinder sia stato creato con l’intenzione di favorire ‘incontri occasionali’. 

Pro, contro o tutto da buttare?

Emily Mark, una blogger millennial che tratta il tema delle relazioni e della crescita personale, ha provato a fare un’analisi su sé stessa per capire quale app facesse di più al caso suo, stilando una lista dei pro e dei contro.

“Tinder va bene per imparare, è la prima app da scaricare per capire come funziona il mondo del dating online – scrive Mark – ma a parte quello, dopo un po’ arriva il momento di abbandonarla”. Tinder è ancora una app maschiocentrica, dove gli uomini tendono a fare la prima mossa e non sembrano molto interessanti a connessioni profonde. “Bumble è decisamente meglio – prosegue – non solo perché tocca alle donne fare la prima mossa, ma perché il livello delle conversazioni tende a essere più profondo. L’unica pecca è che si hanno solo 24h per concretizzare il match”.

Hanno funzionato? No, Mark ha abbandonate entrambe le app, perché né l’una, né l’altra (e nemmeno tutta la pletora di app secondarie tra cui figura anche la russa 2Steps) funzionano senza il giusto mindset. “Il fatto che io sia single non ha nulla a che vedere con il funzionamento o meno delle app – conclude Mark – la colpa era della mia mentalità. All’epoca non mi trovavo in un posto felice. Dovevo ancora capire che la mia crescita personale e il mio benessere vengono prima delle altre persone”.

Okay, forse non abbiamo la risposta, ma qualcosa l’abbiamo imparato: chiedersi sempre cosa vogliamo, come lo vogliamo e, cosa più importante, per chi lo stiamo facendo. 

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