Tra situationship e booty call, il dating è diventato una giungla, solo i 20enni ci capiscono qualcosa

4 Agosto 2024
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Una giornalista millennial si è inventata un sondaggio mordi e fuggi sulle nuove definizioni relative alla versione digitale degli appuntamenti. Risultato: meglio ascoltare la nonna

Si dice che le app di dating stiano calando, ma il problema non è la domanda di appuntamenti, che anzi aumenta.  È che ormai sono una leva di marketing per qualsiasi realtà, turistica economica o di shopping.

Obiettivo numero uno, per  la giornalista Sarah Stiefvater di PureWow 

è capire come fa a orientarsi la Generazione Zeta, che ha raggiunto un livello di organizzazione da confondere tutte le altre generazioni che invece non ci capiscono più nulla.

«La Gen Z sta tenendo il passo con le sue prospettive romantiche tramite fogli di calcolo Excel ? Le app di appuntamenti stanno perdendo popolarità tra i giovani ? Gli appuntamenti rapidi sono tornati? Perfino io, una millennial, trovo difficile tenere il passo, immaginatevi quanto possa essere sconcertante tutto questo per gli amici boomer».

Stiefvater ha chattato di recente con due donne boomer della sua famiglia, interrogandole sulle tendenze in tema di appuntamenti. Il risultato è stato  che ciò che preoccupa di più sono le situazioni.

Cita un articolo che spiega il fenomeno , nel quale parla lo psicologo di New York David Tzall, che ha detto: «Una situationship è una relazione romantica che non ha definizioni o impegni chiari. In generale, è una relazione senza vincoli o un legame emotivo/sessuale senza un titolo: i partner non definiranno la loro relazione, non la inseriranno in una categoria o non stabiliranno confini chiari». Una situationship è quindi diversa da una booty call, (che tradotto in italiano boomer è la classica “sveltina”) poiché tende a generare sentimenti intensi e intimità emotiva. Mentre una booty call riguarda il sesso senza emozioni, le situationship riguardano  solo  sesso ed emozioni (il messaggio chiave è: mantieni l’impegno).

Dice Stiefvater che dopo un po’ è arrivata a comprendere la sua quota naturale di situationship, ma sia Mary (nata nel 1961) che Laura (nata nel 1955) «erano particolarmente frustrate dalla scoperta di questo concetto. Entrambe hanno convenuto che una situationship è “una stronzata totale”.

Laura, sposata da quasi 40 anni, ha detto: «Non capisco l’ossessione dei giovani di sembrare cool o disinteressati quando escono con qualcuno, ha detto. Ha aggiunto che sua figlia, che è una millennial, è uscita con la sua istruttiva quota di ragazzi inaffidabili che non sembrano interessati a impegnarsi, e che il suo consiglio è stato sempre lo stesso: «Non assecondare mai quello che vuole un ragazzo se non è quello che vuoi tu, solo per non fare la difficile».

Mary, da parte sua, si è sposata a 20 anni, ha divorziato a 40 e continua prediligere gli incontri occasionali. «In che modo pensi che il tuo frequentare persone occasionali senza impegnarti troppo sia diverso?, le ho chiesto. A quanto pare, Mary sta affrontando l’intera situazione praticamente nell’unico modo sano: negli ultimi dieci anni circa, lei e gli uomini con cui è uscita sono stati molto chiari fin dall’inizio nell’essere sulla stessa lunghezza d’onda, per quanto riguarda l’impegno. Pensa che dopo essere stati sposati e divorziati, ti senti molto più a tuo agio nell’onestà su ciò che vuoi e non vuoi, mi ha spiegato».

Stiefvater la millennial chiude il pezzo con una perla di saggezza e si rende conto che gli psicologi spesso dicono in modo difficile e medicalizzato, quello che i nostri fratelloni boomer sanno da sempre: «C’è sempre da imparare qualcosa dalle nostre antenate». Antenate però, non è una parola molto rispettosa. O no?

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