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Catalogo dei MILLENNIAL: Mia Canestrini. La tua enciclopedia dei millennial

26 Agosto 2019
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Chi è Mia Canestrini, la ragazza che nei lupi ha trovato se stessa

NOME Mia Canestrini
LUOGO NASCITA Bologna
DATA NASCITA 9 gennaio 1982
SETTORE Zoologia
NAZIONALITÀ Italiana
MILLENNIAL FACTOR Iperconnessa, Precaria, Impaziente, Creativa

Chi è

Il tono dolce dell’ululato di Mia Canestrini rapisce l’attenzione tanto degli umani come dei lupi.

Gli uni – noi umani – attratti dai suoi racconti in equilibrio sopra la follia di chi sceglie di vivere seguendo i branchi di canis lupus in mezzo alla natura selvaggia dell’Appennino e la normalità di una giovane di città che vive di emozioni, passioni e frustrazioni come chiunque. Gli altri – i lupi – calamitati a lei da un legame misterioso, viscerale e ancestrale.

«Il mio lupo – scrive la millennial parlando del suo primo incontro con il predatore – mi ha tagliato la strada un pomeriggio d’estate a pochi chilometri da casa. È balzato nella provinciale all’improvviso, ma calmo, e l’ha attraversata con un passo lento e sicuro, quasi a non sfiorare l’asfalto. Si è voltato a guardarmi, ci siamo fissati un istante, il tempo di lasciarmi un messaggio, e come un angelo è sparito, infilandosi nella vegetazione fitta oltre la cunetta».

Mia è realmente ‘La ragazza dei lupi’, come il titolo del suo romanzo pubblicato ad inizio 2019 da Piemme edizioni. Quelle pagine, apprezzate da un pubblico trasversale, sono allo stesso tempo autobiografiche, sociali e scientifiche. Perché Canestrini, laureata in scienze naturali e specializzata in conservazione del territorio, nello studio di quegli animali non solo ha trovato una professione ma anche la propria anima: «Sono stati i lupi a darmi i più grandi insegnamenti della mia vita. A 37 anni ho finalmente fatto pace con me stessa».

Mia Canestrini, prima ancora che ‘lupologa’, è una donna: una che semplicemente ha scelto di vivere la sua vita andando al massimo. «Tutto è nato – il suo ricordo – dalla mia passione per i cani. Poi da lì la curiosità di capire da dove derivasse il cane, che è la forma domestica del lupo».

E se da un lato l’amore per gli animali l’ha portata a lavorare come ricercatrice per il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, dall’altro quello per la scrittura le ha permesso di pensare e redigere la trama di un universo in grado di informare e incuriosire anche i più disinteressati all’argomento. Il suo è un punto di vista «femminile» in un contesto prettamente «maschile».

Ogni affermazione di Mia trasuda di spirito di millennial. E anche le sue decisioni. Probabilmente non stupisce scoprire che dopo aver seguito la sua passione con gli studi, con il duro lavoro nella solitudine delle montagne, da un po’ di tempo abbia stravolto tutto scegliendo di vivere tra Milano, dove fa la zoologa freelance e anche radio con ‘La Bella e le Bestie’ su Radio 105, e Londra, dove abita Ray Tarantino, fotografo e suo fidanzato.

Una decisione comprensibile in un contesto come quello italiano, come spiega nel suo libro, dove la ricerca è maltratta a 360 gradi.

Una scelta metropolitana che sembra distante dal silenzio di quei boschi abitati dai suoi lupi. Anche se loro, forse merito di un atavico potere dell’ululato di Mia, l’hanno seguita fino a lì: come fa notare lei stessa sui social riportando la notizia del lupo ritrovato a due passi dalla sua nuova casa meneghina: «Giustamente mi sto trasferendo dall’Appennino a Milano e guarda chi viene salvato dall’acqua dei Navigli».

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