Gli strani occhiali tech del portiere della Svizzera potrebbero far tendenza

27 Giugno 2021
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Se li avessimo visti in Holly & Benji non ci avremmo trovato nulla di strano, ma trovare un portiere che li indossa in allenamento per migliorare le prestazioni nella vita reale un certo effetto lo fa.

Abbiamo visto Sommer, il numero uno della nazionale Svizzera a Euro 2021 utilizzare uno strano paio di occhiali in allenamento. Lo scopo è difendersi dagli attaccanti stranieri, dai loro tiri, dalle loro bordate ipergalattiche. Del resto, fin dai primordi, gli occhiali sono da sempre serviti proprio a questo.

Dagli occhiali degli Inuit a quelli del portiere della Svizzera

I primi esemplari furono realizzati dagli Inuit per proteggersi dal riverbero della neve e del ghiaccio. Si trattava di montature senza lenti vere e proprie, in legno o ossa animali, generalmente di tricheco, con una fessura che permetteva una visuale ristretta ma priva di riverberi.

Qualcosa di simile alle lenti da sole era invece usato dall’imperatore romano Nerone, che osservava lo spettacolo dei gladiatori attraverso uno smeraldo: forse per via del colore della pietra, che ha un effetto riposante sulla vista o forse perché, tagliata in maniera particolare, sarebbe risultata utile per correggere la miopia.

In Cina si utilizzavano lenti color fumo realizzate in quarzo già intorno al XII secolo, soprattutto nelle aule di giustizia, per permettere ai giudici di nascondere lo sguardo e apparire imparziali.

E finalmente le lenti contro i raggi UV

Anche a Venezia, nel ‘700, erano in uso occhiali da sole, prodotti dalle vetrerie di Murano. Soprattutto le dame o i bambini le usavano durante i trasferimenti in gondola. Le lenti veneziane riuscivano a filtrare i raggi UV, che peraltro non erano stati ancora scoperti.

Solo nel XX secolo, poi, le lenti colorate vennero prodotte proprio per schermare i raggi solari. Il luogotenente americano John A. Macready riportò un danno alla vista dopo un volo in mongolfiera e chiese alla Bausch & Lomb (oggi Ray Ban) di creare un modello di lenti che proteggessero la vista dei piloti, ma è nel 1929 che Sam Foster fonda la prima azienda che produce occhiali da sole, non più esclusivo appannaggio dei militari.

Gli occhiali dei portieri della Svizzera

Anche quelli di Sommer sembrano normali occhiali da sole, in realtà sono un’invenzione di un’azienda giapponese in grado di migliorare la vista e i riflessi. I portieri della Svizzera li usano in allenamento: da diversi anni, infatti, gli svizzeri hanno introdotto nelle loro sessioni di allenamento quelli che solo in apparenza sono occhiali da sole, mentre in realtà sono un prodotto che avrebbe la capacità di sviluppare la vista e, di conseguenza, le doti atletiche e i riflessi.

Si chiamano Strobe Glasses, ma c’è chi preferisce definirli “occhiali intelligenti”, dato che “dialogano” con il cervello di chi li indossa, stimolando il bulbo oculare e i muscoli dell’occhio, prevenendo così la degenerazione della cornea.

Come funzionano gli occhiali per migliorare la vista

Il funzionamento si basa su una serie di stimoli che, attraverso diverse funzioni, gli occhiali riescono a dare all’occhio: dalle lenti che emettono luci “lampeggianti”, rendendo ciechi ad intermittenza per stimolare i muscoli del bulbo oculare e velocizzare i movimenti, a quelle che riproducono l’effetto “slow-motion”, per allenare la capacità di reazione.

Basta indossarli per 15 minuti ogni due o tre giorni per un periodo di 2-3 mesi e, parola dell’azienda produttrice, si ottengono risultati notevoli, con un incremento del 10% della capacità visiva. Contro l’Italia (3-0 per gli Azzurri), per Sommer e compagni, il risultato per ora non si é visto.

Foto in copertina: frame video Vladiator

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