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Jean Louis David morto: la rivoluzione tricologica che i millennial ignorano

3 Aprile 2019
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Il taglio scalato, simbolo tricologico del 900 era una sua idea. Jean Louis David morto a 85 anni dopo, come si dice, una lunga malattia, era il re dei parrucchieri. E di fatto l’unico coiffeur ad aver creato un impero di franchising rivoluzionario.

Che cosa deve sapere un millennial sul lascito di Jean Louis David morto oggi?

1 Jean Louis David ha portato i maschi nei saloni dei parrucchieri. Una volta c’erano le barberie, botteghe oscure e antiche dove appena entrato sentivi odori di muschi e licheni, di mentolo e cedro.

Dal barbiere prendevi appuntamento, e lì dentro respiravi l’idea di un servizio solo maschile che ricordava il bordello. I profumi vaporizzati erano piacere puro, i calendarietti con le donne nude erano una citazione dell’epoca precedente la legge Merlin.

Un'antica Barberia a Ortigia (Siracusa)

Un’antica Barberia a Ortigia (Siracusa). Diritti Riservati The Millennial Italia

Quando si viaggiava era un piacere scoprire una bottega storica, che si trattasse di un tugurio a Ortigia, la vecchia Siracusa, o di un promiscuo buco nella Medina di Marrakech che fa tanto Un tè nel deserto.

2 Poi, con la complicità della generazione Baby Boomer, da cui per gemmazione nacquero i capelloni (e il femminismo, il sesso libero, le canne ecc. ecc.) le vecchie barberie furono cancellate per far spazio al primo esperimento di genderless coiffato. Unisex, si imparò a dire, allora.

Uomo in un salone Unisex. Oggi si direbbe genderless. Foto di Taylor Smith su Unsplash

Uomo in un salone Unisex. Oggi si direbbe genderless.
Foto di Taylor Smith su Unsplash

Bambini che odiavano il casco asciuga-cofana quando dovevano aspettare le madri nei saloni, respirando noia e lacca, si ritrovarono a scegliere di finirci dentro negli anni 80. In molti casi si trattava proprio di saloni Jean Louis David, nei quali per la prima volta si poté accedere al capello ossigenato.

Si pensava, sventurati, che ossigenato com’era, George Michael degli Wham si facesse un quantitativo esasperato di ragazze. Biondo finto e con gli ormoni al guinzaglio, mettevi la camicia di El Charro e due chili di gel Roger Gallet e irridevi il padre che aveva la brillantina Linetti, con la sua grafica hipster impolverata dagli anni.

3 Ad ogni modo questo fecero Jean Louis David e tutti i suoi imitatori. Distrussero la casta dei barbieri storici, posero fine allo shampoo a testa bassa sul lavandino e spinsero il maschio medio a sedersi sulle poltrone massaggianti dei coiffeur femminili. A leggere giornali per donne o cataloghi pieni di ometti fighissimi pettinati da dio. Mai una volta che si uscisse da lì vagamente somiglianti ai modelli.

4 La rivoluzione ci stava, era, come dicono i bocconiani imbruttiti Time to market, allineata con i tempi. I primi saloni aprirono a Parigi nel 1976. Fu il suo grande merito come imprenditore nato negli anni 50 sui set cinematografici con le dive i divi, con Kim Novak, Andy Warhol e intorno alle modelle immortalate da Newton, democratizzare l’arte della parruccheria.

Un’escalation: portò quell’ondata di lacca nei centri cittadini, nei luoghi di villeggiatura fighetti e poi nelle periferie, e poi nei paesi e poi ovunque, con una diffusione per km quadrato pari o superiore a quella delle farmacie.

Erano tempi in cui un sarto poteva diventare Karl Lagerfeld e un parrucchiere poteva diventare Jean Louis David. Erano tempi in cui una donna rispettabile doveva andare dall’hair stylist almeno una volta alla settimana, pur se questo significava brasare l’intero stipendio mensile di dattilografa.

5 Si può sorridere della scalata dello scalato, del Jean Louis David ricco sfondato che alla fine vende l’impero dei 1000 saloni a Provalliance di Franck Provost. Invece, cari millennial c’è poco da ridere.

Questi, Lagerfeld, Saint Laurent, Jean Louis David, come in Italia Gucci, Pucci ecc, sono stati i Jeff Bezos e gli Zuckerberg del secolo scorso. Tuttavia sorvoliamo su paragoni idioti. Quello che dispiace, ogni volta che se ne va uno che ha avuto le palle di passare da 0 a 1 come direbbe Peter Thiele, è che lascia un casino di gente non all’altezza.

Ad ogni modo, Roberto Corani, pietra miliare di Jld Italia sostiene che Jean Louis David morto a 85 anni ha creato qualcosa che continuerà a far felici le teste di tutti.

Dice nel comunicato stampa, nella tarda serata del 3 aprile 2019: «Ho conosciuto Jean Louis David grazie a mia moglie che andò a farsi fare i capelli in uno dei suoi saloni parigini. Era l’inizio degli anni Settanta e mi ci vollero cinque anni per convincere David a portare la sua arte in Italia».

Paese nel quale Jean Louis David aprì nel 1983 quando la trasgressione pilifera era rappresentata essenzialmente da Roberto Camerini, Gianni Togni e Ivan Cattaneo.

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