Tutto quello che dobbiamo sapere su CeCe il motore di ricerca green

14 Aprile 2022
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Una moda più sostenibile è possibile? Gli amanti dello shopping si sono resi conto che la loro passione per i vestiti può costare cara al pianeta, per questo molti di loro hanno iniziato a fare acquisti in modo più intelligente. Dagli abiti di seconda mano alla scelta dei market indipendenti, l’offerta oggi è in crescita, e così anche il rischio di incappare nel greenwashing, strategie di marketing che spingono i buyers a credere che i capi che stanno mettendo nel carrello siano davvero sostenibili.

Ma i tempi stanno cambiando, e le truffe green (perché di quello si tratta) hanno i giorni contati. Nel 2017 è nato Project CeCe, un motore di ricerca dedicato solo al fashion sostenibile. Ad oggi sulla piattaforma si possono trovare circa 200 negozi di moda etica. e oltre 400 marchi dedicati al commercio equo e solidale, e CeCe è una forza in espansione. 

Come funziona CeCe

L’idea è nata dalle sorelle Melissa e Marcella Wijngaarden e dalla loro amica Noor Veenhoven, con l’obiettivo di dare il loro contributo semplificando la ricerca dei brand sostenibili. Il termine sostenibilità può essere ambiguo, per questo per essere un brand presente su CeCe bisogna soddisfare una lista di requisiti minimi fondamentali: commercio equo, produzione etica e rispetto dell’ambiente.

Il commercio equo, ad esempio, esamina le condizioni di lavoro nel processo di produzione dei capi di abbigliamento: i lavoratori devono ricevere un salario dignitoso (e non un salario minimo), operare in aree sicure e pulite, seguire i normali orario di lavoro, ecc.

Il team di Project CeCe si assicura sempre di controllare l’origine della produzione degli abiti, e così anche per la provenienza dei materiali. Nel caso di materie prime ad alto rischio, come il cotone, vengono richieste certificazioni specifiche.

Infine, per quanto riguarda l’ambiente, il motore di ricerca green si assicura che durante la fase produttiva non vengano usate sostanze chimiche e che le emissioni di CO2 siano controllate o net zero.

CeCe è molto più di un motore di ricerca

L’obiettivo di CeCe non si limita a combattere il fast fashion, sul sito è possibile trovare tutta una serie di consigli per fermare il greenwashing e sviluppare una visione più sostenibile legata al mondo della moda (del beauty e degli accessori).

Marcella Wijngaarden ha spiegato alla rivista Atlas of the Future tutta una serie di suggerimenti per non finire nella trappola del marketing green: “Non farsi ingannare dalla parola eco-friendly, se non viene indicata la produzione, il luogo di origine e il produttore, allora è molto probabile che il prodotto non sia sostenibile. Se invece un brand lancia ogni settimana una collezione sostenibile allora l’obiettivo non è quello di salvare il pianeta, solo di farti spendere di più”.

E a proposito di mettere un freno allo shopping compulsivo, Marcella spiega che il blog di CeCe aiuta gli utenti ad essere più mindful con i vestiti, si possono trovare: consigli su come riparare abiti danneggiati ma ancora indossabili, tecniche di lavaggio che faranno durare i capi più a lungo, e spunti su come qualsiasi utente può trasformarsi in un venditore online di vestiti sostenibili.

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