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Elezioni sui social: rischi e contromisure

8 Settembre 2022
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Dopo le (alterne) fortune nelle discese in campo dei nostri politici su piattaforme social come TikTok, diventa spontaneo fare qualche riflessione sul ruolo e sui rischi di una campagna elettorale basata quasi esclusivamente sulla presenza web. Vista la vitalità dei contenuti sulla rete e la pressoché totale mancanza di filtri, si rischia di abbassare ulteriormente il livello di queste elezioni sui social.

Quali sono i rischi

Al di là di una campagna elettorale che ha deciso di includere Millennial e Gen Z solo a scopo sbeffeggiativo e non certo nella pratica, esistono diversi pericoli concreti per chi segue le elezioni sui social. La strategia della campagna a tappeto, attuata per esempio dalla Lega Nord in occasione delle elezioni europee del 2019, sembra ora pagare meno. Il moltiplicarsi esponenziale di contenuti, come rilevato da diversi analisti, sul lungo periodo ha dimostrato di avere spiacevoli effetti boomerang.

Le strategie consigliate, quindi, stanno cambiando e puntano su messaggi più diretti e semplici. Ve ne sarete sicuramente accorti se avete avuto occasione di vedere le campagne social (ma anche quelle cartacee che tappezzano le città). Slogan brevi, diretti, con la volontà di penetrare nella grande incertezza dell’elettorato con un messaggio al tempo stesso identificativo, ma anche rassicurante nella sua semplicità. Il rischio è ovviamente dietro l’angolo: una semplificazione ulteriore di ciò che si vuole comunicare e la polarizzazione attorno a questo o quel personaggio politico di maggior spicco.

Esistono però anche pericoli più concreti proprio sull’uso dei social. La vitalità e la rapidità dei contenuti si prestano bene alla delegittimazione dell’avversario e mirano a “screditare” la sua figura virtuale e reale. Inoltre, il proliferare di utenti fake che parlano di elezioni sui social permette di attuare campagne aggressive. Tutto questo sicuramente non piace a molti utenti, ma allo stesso tempo rafforza le convinzioni di altri.

E sono proprio gli account fake a fare la parte del leone. Già nel 2019, DataMediaHub e Il Sole 24 Ore avevano elaborato uno studio sul numero di follower fake dei politici su Twitter. Degli otto politici presi in esame dall’indagine, solo due avevano un numero di follower attivi superiore a quello dei fake. Oltre a questo, gli account falsi sono i principali fabbricatori di fake news e hate speech. Tutto ciò contribuisce ad abbassare ulteriormente il livello della discussione che si può sviluppare attorno a un tema, politico e non (ricordiamoci il recentissimo caso dei vaccini).

Ma chi li produce? I cittadini insoddisfatti? La realtà è diversa. Spesso ci sono campagne ben precise di agenzie di comunicazione e professionisti che “dietro la facciata” alimentano questa strategia, ben consapevoli che si tratta del modo di comunicare più virale in questa epoca storica.

Parlando invece di risorse reali, diversi brand e influencer stanno scendendo in campo sui social a sostegno o contro candidati e programmi. Se da un lato questo può fare da contrappeso al mondo più arido e spietato del complottismo e delle fake news, dall’altro è spinto da logiche spesso commerciali e rischia di influenzare in maniera ulteriormente negativa le opinioni degli utenti. Stiamo parlando, inoltre, di una questione delicata per gli stessi brand.

Il consiglio resta sempre lo stesso: sviluppare una capacità di discernere i contenuti reali da quelli fake e aiutarsi con la pratica del fact checking. Potete trovare sul sito dell’AGCOM un elenco di siti affidabili.

Le contromisure dei social

Ma come si stanno attrezzando le piattaforme social? Non tutte stanno compiendo azioni in merito alle prossime elezioni, ma due in particolare si sono mosse in tal senso.

Stiamo parlando di Twitter e TikTok. La prima ha elaborato un sistema per cui, quando gli utenti cercheranno termini relativi alle elezioni, troveranno un avviso di ricerca che li reindirizzerà a una pagina dedicata sul sito ufficiale del Ministero dell’Interno. Oltre a questo, Twitter ha aperto una pagina evento apposita, dove sono raccolte tutte le ultime notizie riguardanti le elezioni e la modalità di voto. È stata persino coniata una nuova emoji, un’urna elettorale con il tricolore, per aiutare gli utenti a individuare i tweet relativi alle elezioni.

TikTok si è mossa in una direzione simile. È stata aperta un’intera sezione per aiutare chi interagisce con contenuti elettorali ad attingere a fonti e informazioni affidabili. Tutti i contenuti a tema elettorale, inoltre, compresi gli account dei politici, saranno “etichettati” con un link diretto al centro elezioni di TikTok, in cui si troveranno informazioni relative, appunto, alle elezioni. TikTok, inoltre, non consentirà annunci politici a pagamento.

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