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L’emoji sorridente non significa più quello che credete

15 Agosto 2021
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Un sorriso, le guance arrossate e gli occhi piegati e curvati all’insù. A chi non è capitato, almeno una volta nella vita, d’inviare la classica emoji sorridente per messaggio?

Tutti conoscono lo smiley, questo è fuor di dubbio. Non tutti, però, gli attribuiscono lo stesso significato: il suo utilizzo cambia a seconda dell’età e tra generazione Z e millennial – per non parlare dei boomer. C’è un vero e proprio campo minato intergenerazionale. Occhio, quindi, a quando usate l’emoji sorridente e con chi, perché il rischio che si crei un’incomprensione è dietro l’angolo.

Il significato dello smiley cambia a seconda di quanti anni hai

Non sempre un’emoji sorridente indica effettivamente un’emoji sorridente. O almeno: i millennial attribuiscono allo smiley felicità o sentimenti positivi in generale, ma non vale lo stesso per i teenagers o chi ha venti e qualcosa anni. Questi ultimi, infatti, quando usano questa faccina nelle loro chat spesso vogliono esprimere condiscendenza o aggressione passiva. Insomma, per loro è un sorriso sarcastico, uno sbeffeggio, utilizzato per prendere in giro il destinatario del messaggio.

Come spiega Erica Dhawan, autrice di “Digital Body Language: How to Build Trust and Connection, No Matter the Distance”, le persone sopra i trent’anni usano le emoji per esprimere ciò che le immagini hanno sempre espresso, in pratica si attengono alla tradizione, mentre i “nativi digitali” ascrivono alle emoji significati sarcastici e ironici, che però non sempre vengono compresi da chi le riceve. Ed è qua che si crea una falla all’interno della comunicazione.

Il caso del teschio con le ossa incrociate e del pollice all’insù

Ma questo gap non riguarda soltanto l’emoji sorridente. Ad esempio, il teschio con le ossa incrociate letteralmente indica morte e pericolo, ma molti giovani lo utilizzato per esprimere che stanno ridendo in modo molto forte, come a dire: «Sto ridendo troppo, muoio».

Un altro caso divisivo è poi quello del pollice all’insù, che preso nel suo senso letterale significa «Ok», «Va bene», «È a posto»; tra i giovani, invece, questa emoji ha un significato più subdolo e viene usata per chiudere una conversazione quando quello che ci ha detto l’altro non ci è andato molto a genio, facendogli quindi capire che potremmo essercela presa con lui.

Insomma, millennial, attenzione al linguaggio dei pittogrammi,  perché i più giovani potrebbero fraintendere le vostre intenzioni.

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