E’ giunto il momento della Realtà Virtuale?

27 Marzo 2017
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Nel 2016 si è parlato tanto di Realtà Virtuale. E il 2017 potrebbe essere un anno di svolta. I nomi più importanti del settore han già fatto uscire i loro primi modelli da quelli più tecnologica avanzati come Vive HTC e gli Oculus Rift di Facebook fino a quelli più economici più legati al mobile come i Samsung’s Gear VR senza dimenticare il Playstation VR. I primi appassionati han cominciato ad usare questi dispositivi ma ora che l’hype si sta un attimo scemando..ci si chiede è un mercato che può reggere o sarà una delle tante bolle? O sarà addirittura l’inizio di una nuova rivoluzione?

I videogame sono un buon punto di partenza


Da sempre la fantascienza ha immaginato un futuro in cui i videogame siano diventati completamente immersivi grazie a tecnologie di realtà virtuale. Se per il momento siamo lontani da sistemi di realtà virtuale tipici della narrativa, ad esempio quella del film Atto di Forza o del più recente libro Ready Player One (di cui verrà fatto un film), rispetto a 15 anni fa son stati fatti passi giganteschi. E proprio nel mercato dei videogame che questa tecnologia al giorno d’oggi sembra dare il meglio. Lo sforzo al momento è però rivolto ai giocatori più “hardcore” e di nicchia. Infatti per giocare a questi giochi abbiamo bisogno di pc molto potenti e quindi anche più costosi: questo perché la migliore tecnologia VR richiede macchine per prestazioni molto elevate. La conseguenza di questa situazione è che, ad oggi, non c’è stato un vero boom perché le mega produzioni di videogame, che han budget spesso superiori a quello di un blockbuster hollywodiano, son ancora molto guardinghe nell’investire in giochi che al momento si potrebbero permettere in pochi. Siamo in una specie di stallo..in cui i produttori di VR vorrebbero più giochi e i produttori di giochi vorrebbero che tutti avessero già un set per il VR in modo da non rischiare di fare un flop e non rientrare nelle spese. E’ il classico cane che si mangia la coda anche se forse una parziale scossa al mercato l’ha data lo scorso ottobre la Sony facendo uscire i suoi PlayStation VR.

Con un costo accessibile e senza il bisogno di avere un computer dalle alte prestazioni, basta infatti avere una PS4, garantisce una buona soluzione immersiva e una selezione di giochi che comincia a diventare seria. Purtroppo il grosso limite attuale dei giochi fatti per la realtà virtuale è un limite a livello “umano”. I videogame con più successo garantiscono molte ore di gioco e questo non va molto d’accordo con gli attuali sistemi di realtà virtuale: giocare troppo infatti può creare nausea e un videogiocatore che sta male non è un bel segnale. Quindi per il momento una parziale soluzione è stata la creazione di giochi non troppo lunghi. Ovviamente questa è una soluzione che non può reggere in un mercato in cui i videogiocatori son abituati a giochi lunghissimi e a trame sempre più complesse.

Oltre i giochi, tutto il resto?

Quando nel 2014 Zuckerberg comprò Oculus VR per due miliardi di dollari prevedeva che in dieci anni il numero di device per la realtà virtuale diventasse pari a quello di tutte le console. Ovviamente Facebook non è interessata a creare videogiochi ma più a creare una mega piattaforma social in cui permettere l’incontro tra le persone per svolgere qualsiasi attività.

Qualche anno dopo queste prime dichiarazioni, nel dicembre scorso è stato annunciato la divisione di Oculus in due: una per un set VR per pc e l’altro più orientato al mobile. La visione a lungo raggio è quella che sistemi per la realtà virtuale diventino la principale piattaforma per interagire con tutto ciò che è digitale, andando cioè a prendere il posto attualmente preso dagli smartphone. Il problema di una visione del genere è che se non dovesse accadere si rischia di bruciare questa tecnologia, facendola diventare obsoleta ancora prima di essere immessa nel mercato.

C’è anche la realtà aumentata


Nel frattempo anche una variante particolare della realtà virtuale si sta affacciando prepotentemente. La realtà aumentata è se vogliamo una “realtà più comoda” da far adottare all’utente finale. Ha il vantaggio di essere già parecchio presente al giorno d’oggi. Si pensi a tutte quelle applicazioni che tramite la fotocamera dello smartphone ci permettono di visualizzare particolari aggiuntivi nella realtà che ci circonda o interagire con l’ambiente in maniera interattiva. Inoltre oltre alla realtà aumentata per dispositivi mobili ci son già prototipi di sistemi per la realtà aumentata standalone, i più famosi son gli Hololens della Microsoft. Ma anche la Apple pare stia lavorando a un device per la realtà aumentata non si sa se sarà un device nuovo o se sarà un sistema integrato nel prossimo iPhone.
Bisogna vedere solo quale delle due la spunterà e probabilmente quest’anno sarà un anno fondamentale per capirlo.
Un’altra possibilità che si sta affacciando è quella dei 3D virtual tour, altra faccia della medaglia della realtà aumentata, integrata con i servizi google con cui far conoscere e promuovere la propria azienda.

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