Perché così tanti nel mondo del business rimuovono l’importanza della leggerezza e del gioco nella comunicazione? Ci siamo mai chiesti quanto costa divorziare? Bene, proprio su questa domanda possiamo giocare e allo stesso tempo costruire un vero progetto aziendale.
C’è un’idea radicata, e sbagliata, che tende a vedere nella leggerezza e nell’ironia qualcosa di poco sostanzioso. Eppure chi si occupa di diffondere contenuti, con qualsiasi mezzo (tecnologico e non) lo sa benissimo. L’ironia e la voglia di giocare sono contagiose. Ma, curiosamente, nel 2022 abbiamo ancora problemi a spiegare alle persone che la gamification può essere il modo migliore per veicolare tra adulti concetti complicati, scientifici, a volte polverosi come succede con le leggi e la burocrazia.
L’oscuro mondo della gamification
E dire che perfino un’istituzione enciclopedica cara ai boomer come la Treccani ne ha metabolizzato, dopo una decina d’anni, il significato corretto: «gamification, s. f. inv. Utilizzo di meccanismi tipici del gioco e, in particolare, del videogioco (punti, livelli, premi, beni virtuali, classifiche), per rendere gli utenti o i potenziali clienti partecipi delle attività di un sito e interessarli ai servizi offerti».
Spesso non ci sono alternative, bisogna trasformare ciò che ti succede in un gioco, soltanto così sarà possibile comprendere questioni complesse e trovare soluzioni.
iDivorzio, un caso virtuoso: ma quanto costa divorziare?
Questo è proprio il caso dell’app sviluppata da 22hbg, iDivorzio. Ascoltando i racconti problematici di amici e parenti è emersa improvvisamente la necessità di ideare un’applicazione che, grazie a una gamification semplice e simpatica, consentisse di affrontare un tema spinoso come l’impatto economico di un divorzio su una famiglia.
L’app ha ricevuto riconoscimenti nei media e nei download, ma in particolare ha portato ai suoi ideatori la soddifazione per aver creato uno strumento utile, virale e divertente allo stesso tempo. Alla prova dei fatti iDivorzio risponde a domande come: «Quanto mi costa divorziare?«Devo ipotecare la casa per liberarmi della mia anima gemella?», «Andarmene mi costringerà a vendere un rene?», o nel caso si fosse dalla parte abbandonata della mela, «Riuscirò a ottenere un risarcimento così cospicuo da far sistemare finalmente il tetto della casa al mare?».
Se la vostra vita matrimoniale precipitasse…
iDivorzio è ancora oggi sugli store di Apple e Google e si fa onore nella sua originalità. È un oggetto che ha bisogno di aggiornamenti, perché le leggi sul divorzio si arricchiscono di sentenze e le parcelle degli avvocati aumentano. Ma funziona sempre allo stesso modo: basta inserire gli stipendi della coppia, la durata del matrimonio, i figli a carico e l’eventuale colpa. Ed ecco che, tramite l’interazione con personaggi cartoonizzati, si ottiene l’ammontare delle spese legali. In regalo, alla fine, una colta e ironica citazione d’autore sul matrimonio.
Allora, nel 2014 gli avvocati interpellati furono coraggiosi a mettersi, è il caso dirlo, “in gioco”. Oggi la gamification in molti Paesi è una modalità di engagement molto seguita. E chissà, magari ora, dopo tanti anni, anche in Italia altri professionisti seri e imprenditori austeri avranno voglia di sperimentare questa tecnica. Potrebbero perfino rischiare di divertirsi.