Ti spiego come e quanto il ragazzo giapponese, cioè io, amava e ama ancora Catteland Radio Deejay, programma radiofonico, e soprattutto perché sento una simpatia colossale per quel mio idolo Alessandro Cattelan!
Sai che la settimana scorsa a casa mia ho sclerato davanti al mio pc, emettendo “Nooooooo! Ma veramente?”? fortunatamente con nessuno introno a me. Era solo quel momento in cui sono venuto a sapere che il Catteland, mio programma preferito, era GIÀ FINITO definitivamente nel mese di giugno l’anno scorso. Va beh, in Giappone le cose italiane arrivano sempre in ritardo come i treni in Italia.
Perché mi manca così tanto il Catteland radio deejay?
Essendo in Giappone nella maggior parte dell’anno, mi trovo sempre a digiuno dell’occasione di buffo idioma italiano. Detto questo, a me è proprio immancabile ascoltare la radio tramite internet. Tra tanti altri, mi piace ossia piaceva in assoluto il Catteland, non solo perché l’Alessandro è un simpaticone per tutti quanti, ma anche perché scandisce benone quando parla. È il fattore più importante. Meglio scandiscono, più io capisco. Qui, ovviamente, niente giargiana.
Che cosa ho imparato dal Catteland?
Per primo, come si fa a tirare dentro qualcuno con cui parlare. Tipo, “Abbiamo al telefono Kentaro dal Giappone. Buongiorno!”. Ecco ‘sta frase non si trova mai in un libro di grammatica italiana. Per secondo, “Ci sta, ci sta!” che è molto utile per esprimere la condivisione emozionale di quello che ha detto l’altra persona. Per concludere, poi certo ce ne sono ancora tante altre, ecco questa frase sicura: “Ti mandiamo un grosso abbraccio!” Poi mi piace anche il suo tono quando emette quelle frasi che ho citato sopra.
Grazie anche alla Chiara e il Paolino, ovvio!
Il triangolo tra l’Alessandro, la Chiara e il Paolino, era per me un cocktail superiore allo sbagliato che prendevo quasi ogni sera durante l’Expo 2015 per sfogarmi al bar. La simpaticità dell’Alessandro Catteland arriva al suo apice proprio quando fa il tentativo di prendere in giro o tirare dentro le altre due persone, dal mio modesto punto di vista.
Ascoltando le loro voci che si prendono in giro, sono riuscito senza eccezione a recuperare le forze che perdevo spesso in Giappone a causa degli sbatti di stampo nipponico.
La voce e il suo tono sicuramente può portare a cambiamento positivo del nostro morale. Lo conoscevo già da prima grazie allo studio a cui mi sono dedicato in un certo periodo della vita, ma non c’era nessun altro momento in cui ero più sicuro su questo fatto di quello fornito dall’Alessandro e il programma Catteland Radio Deejay.
A mio parere, è ancora vero che in Giappone in molti ci sono i musoni, in particolare in città. Detto questo, sarebbe l’ora di importare un programma come il Catteland nella mia patria per dare una scossa di buono all’anima dei musoni nipponici, sperando gli apporterà un buon esito. Cioè, un bel sorriso.
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