Tre notizie di agosto dal mondo digitale

27 Agosto 2022
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In questo caldo mese estivo vissuto a viaggiare e cuocersi sotto gli ombrelloni con lo spettro del gelo senza gas di questo inverno, cerchiamo di tirarvi su con tre notizie tratte dal mondo digitale.

1. Che problema ha Mark Zuckerberg con la sua faccia?

Fermo restando che non stiamo parlando della faccia “fisica” del patron di Meta, ma di quella nel mondo digitale, resta da chiedersi se il buon Mark lo faccia apposta oppure no.

Sicuramente tanti di noi si ricorderanno le imbarazzanti fattezze della sua faccia in versione avatar su Facebook. Quando però fu annunciato l’avvio del progetto Metaverso nel 2017, nel video di presentazione venne mostrata una versione molto più dettagliata e realistica di Zuckerberg (versione vista solo quella volta).

Ora, a distanza di qualche anno, ci siamo ricascati. Il 16 agosto, durante la presentazione di Horizon Worlds, videogioco prodotto da Meta e destinato agli utenti in possesso di lettore Oculus, è apparsa una nuova immagine di Mark Zuckerberg accompagnata da un paesaggio a dir poco stilizzato.

In seguito alle critiche e ai meme piovuti sui social, lo stesso Zuckerberg si è sentito in dovere di presentare una seconda versione più rifinita. Ha poi spiegato che “la foto postata era molto basilare” a causa delle tempistiche ristrette di lancio del videogioco. 

Di sicuro, l’opinione comune sull’ancora nebuloso progetto del Metaverso non beneficerà certo di questi annunci con grafica fine anni ’90. Per quello bastavano tranquillamente il 2D e lo schermo a tubo catodico.

2. Un ex dirigente di Twitter dipinge una piattaforma dell’orrore

È notizia di questi giorni che Peiter Zatko, ex dipendente di Twitter, ha scritto un rapporto di oltre duecento pagine già in mano alla Securities and Exchange Commission (SEC), l’ente federale statunitense preposto alla vigilanza sulla borsa e sulle aziende quotate.

In questo rapporto Zatko denuncia una situazione a dir poco apocalittica all’interno della piattaforma. Va sottolineato che non si tratta dello sfogo di un “semplice dipendente”. Zatko infatti è un celebre hacker, assunto dall’ex CEO di Twitter Jack Dorsey per migliorare la sicurezza della piattaforma all’indomani del clamoroso furto di credenziali del 2020. Lo scandalo aveva interessato account nel mondo digitale di celebrità come Bill Gates, Kanye West e l’ex presidente Barack Obama. 

Negli stralci del rapporto, a quanto pare, Zatko ha illustrato di essere stato catapultato in uno scenario quasi da incubo. La metà dei dipendenti di Twitter (circa 3.500 impiegati) avrebbe libero accesso ai dati sensibili degli utenti, come e-mail e numeri di telefono. Oltre a questo, all’interno dell’azienda ci sarebbe un sostanziale disinteresse per l’annoso problema dei BOT che affligge la piattaforma e per i tantissimi account falsi. Il motivo risiederebbe nel fatto che gli alti dirigenti dell’azienda percepirebbero ricchi bonus legati alla crescita del numero di utenti. Un’eventuale “pulizia” delle mele marce li farebbe calare non di poco.

Oltre a questo, la lista della accuse è lunghissima e va dalla sostanziale impossibilità per l’utente di cancellare davvero il suo account e le sue informazioni, all’assunzione di membri dei servizi segreti di Paesi esteri in cambio del permesso di continuare ad operare in quei Paesi (ad esempio l’India).

Naturalmente l’azienda ha contestato pesantemente le accuse di Zatko, pur affermando di non aver ancora letto per intero il rapporto. Secondo il comunicato ufficiale si tratterebbe di “una narrazione piena di incoerenze ed imprecisioni e totalmente decontestualizzata”. Zatko viene poi definito un dipendente licenziato “per le sue scarse prestazioni e l’incapacità di guidare con successo il suo dipartimento”.

Ora la questione è nelle mani della SEC (che non ha certo un buon rapporto con Twitter). Ne vedremo delle belle.

3. Selfie sul Kilimangiaro

Le autorità della Tanzania hanno annunciato il successo dell’installazione della rete internet ad alta velocità sulla celebre vetta del Kilimangiaro. Ad essere precisi, la vetta vera e propria (5.895 metri) è ancora senza connessione, ma i ripetitori installati a 3.568 metri garantiscono comunque una buona copertura.

Gli amanti delle stories possono stare comunque tranquilli: entro la fine dell’anno le autorità hanno annunciato la copertura totale della montagna. L’ambito scatto della cima, quindi, diventerà patrimonio del mondo digitale in tempo reale e senza problemi.

Al di là degli scherzi, la motivazione dell’installazione della rete riguarda, più che altro, il tema della sicurezza. Il Parco Nazionale del Kilimangiaro è una grande ricchezza per il paese: gli introiti sono in continua crescita (1,4 miliardi di dollari nel 2021) e ogni anno circa 35.000 persone tentano di scalare la vetta. A fronte delle condizioni impervie in alta quota, la necessità di avere una buona copertura in caso di emergenza è divenuta pressante. Sapere comunque di poter testimoniare via smartphone la propria impresa sarà un incentivo in più per molti per tentare la scalata. Speriamo solo che si ricordino di lasciare le ciabatte a casa.

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