Mentre sudiamo in questo autunno anormale e ringraziamo per non dover accendere il riscaldamento, il web continua il suo moto perenne. Quali sono le tre notizie dal mondo digitale? Anticipo che Google farà la parte del leone.
1. Stanco del Metaverso, Google pensa alle chiamate 3D
Inutile dire che questa cosa del Metaverso che non si sa cosa sia né dove vada ha rotto un po’ a tutti. Deve averlo pensato anche Google, che ha annunciato l’espansione dei test. Per il suo Project Starline.
Il progetto è stato presentato nella primavera del 2021 e finora è rimasto esente dai pesanti tagli operati da Google al suo incubatore di progetti. Si tratta di un avanzato sistema di videoconferenza in telepresenza, che ora sembra aver raggiunto uno stadio promettente. In un video diventato subito virale, Google ha mostrato le potenzialità attuali del sistema con un test sul campo. La struttura consta di una cabina (che ovviamente devono avere entrambi gli interlocutori) e di parecchi sensori e telecamere. Per fare qualche numero: 8 telecamere avanzate, un proiettore a infrarossi, quattro microfoni e due altoparlanti. Il tutto con l’aggiunta di un megaschermo 8K da 65 pollici, così ci puoi vedere anche i Mondiali tra una chiamata e l’altra.
I primi prototipi saranno installati entro fine anno negli uffici di importanti aziende del settore, come T-Mobile e Salesforce. Resta da vedere se una cosa del genere avrà un’effettiva utilità pratica su larga scala o verrà esclusa dal mondo consumer. Considerando la qualità crescente dei programmi per effettuare videochiamate, il rischio è che si tratti di un giocattolo estremamente costoso per impressionare gli amici (o i clienti). Per quanto non siano state date cifre, si parla di più di 10.000 dollari a unità, quindi non proprio economico.
Resta il fatto che Google ci prova e ha deciso di passare dall’avveniristico, ma per ora inattuabile “Beam Me up Scotty” a un più pragmatico “On the screen”.
2. Google usa iPhone per presentare il nuovo Pixel
Sempre il colosso di Mountain View ci delizia con un discreto scivolone comunicativo. Durante la presentazione del nuovo gioiellino di casa, il Pixel 7, non sono mancati ovvi riferimenti ironici e frecciatine all’indirizzo di Apple. La cosa non è nuova nel mondo marketing, specialmente da parte dei competitors della mela smozzicata, ma la gaffe era dietro l’angolo. Il casus belli è stato l’utilizzo da parte di Apple dell’hashtag #TakeNote su Twitter per promuovere il suo iPad. Peccato che questo fosse l’hashtag ufficiale della squadra dell’NBA Utah Jazz. Oltre alle ovvie ironie, il team di Google Pixel ha pensato bene di cinguettare ironicamente all’indirizzo della concorrente. Peccato che il tweet contenesse la dicitura “Twitter for iPhone”, segno che l’autore stesse utilizzando lo smartphone di Cupertino. Questa è solo l’ultima di una serie di gaffe a tema Apple. Nel 2013 il CEO di T-Mobile aveva promosso su Twitter il Samsung Note 3 utilizzando un iPhone. Nel 2016 il vicepresidente Corporate di Microsoft Joe Belfiore aveva twittato da un iPhone, invece che da un Microsoft Phone. Persino Oprah Winfrey c’è cascata, nel 2012, raccomandando un tweet promo di Microsoft Surface… dal suo iPad.
3. Twitter e Elon Musk, la parodia continua
Una delle poche notizie certe di quest’anno è la continua storia di amore-odio tra Twitter e Elon Musk. La telenovela sta ora arrivando a un punto cruciale con l’avvio del processo presso la Court of Chancery del Delaware. La situazione è complessa, ma vale la pena riassumerla in poche parole per chi si fosse perso qualche puntata. Dopo l’offerta di 44 miliardi di dollari per l’acquisto del pacchetto di maggioranza relativa delle azioni da parte di Musk, il patron di Tesla ci aveva ripensato. Non solo, lui e Twitter erano finiti a processo con quest’ultima intenzionata a trascinare Musk in tribunale per il fallimento dell’accordo. Il motivo del contendere era il numero di account falsi presenti su Twitter. Secondo Musk una buona fetta, mentre secondo Twitter solo il 5%. Ora il processo sta per iniziare, ma Musk sembra aver riproposto lo stesso accordo di 44 miliardi che lui stesso aveva ritirato. Il motivo? A parte l’evidente stato confusionario del patron di Tesla, il risultato del processo sarebbe molto in bilico. Prima di essere costretto quindi ad acquistare forzatamente le azioni dell’azienda, Musk vorrebbe ancora fare la parte del leone. E sembra esserci riuscito, con le notizie delle ultime ore che danno l’acquisto ormai per certo. Lo stesso Musk ci ha tenuto a farsi immortalare mentre entrava con un lavandino nella sede di Twitter. Che dire, iniziamo bene…