Cosa dobbiamo aspettarci dall’arrivo dell’intelligenza artificiale nei videogames
L’azienda francese sviluppatrice di videogiochi Ubisoft ha un’idea per il futuro.
L’azienda Ubisoft punta infatti a integrare le intelligenze artificiali nei videogames in modo molto più completo e complesso di quanto fatto finora. I contenuti non cambieranno solo graficamente, ma ci sarà una vera e propria fusione fra realtà e immaginazione.
Quando una macchina potrà scrivere i codici, allora i videogiochi saranno liberi di simulare la realtà
Per esempio, il gioco No Man’s Sky, dove alieni e astronauti intergalattici devono svolgere missioni e uccidere nemici spaziali, le galassie vengono ricombinate da sistemi di intelligenza artificiale che raccolgono ed esplorano possibilità sempre diverse. A volte seguono un percorso lineare e storico, a volte fanno balzi temporali di intere decadi. Mondi e galassie cambiano e si scambiano informazioni per un’esperienza a 360°.
Però No Man’s Sky e molti altri videogiochi hanno ancora una grafica limitata ma, nel corso di pochi mesi, potrebbero esplodere nel mercato delle intelligenze artificiali come un nuovo modo di giocare online.
Valheim è il gioco di genere survival di cui sentiremo ancora parlare
Sviluppato dalla casa Iron Gate Studio, è stata una delle novità più attese del 2021. Secondo i dati di Wired aveva superato i 3 milioni di download dopo due settimane dall’uscita ufficiale. Un successo straordinario, considerando che si trattava oltretutto di un’uscita anticipata.
Perché Valheim è piaciuto così tanto? Perché l’intelligenza artificiale ha permesso la personalizzazione oltre ogni aspettativa: costruzione di strumenti, rifugi, armi, castelli. Quello che piace ai giocatori è la libertà di poter scegliere ogni cosa; dall’ambientazione iper realistica al caricamento dei propri luoghi personali! Costruisci la tua fortezza virtuale direttamente nei luoghi della tua vita quotidiana.
Cosa davvero ci danno i videogames con l’intelligenza artificiale
Una serie infinita di possibilità offerte dagli sviluppatori di videogiochi interessati ad aumentare la tendenza di produrre saghe e sequel originali. Se il futuro dei videogames avesse bisogno di pochissimi dati in memoria per ricreare un programma man mano che il gamer procede nell’avventura virtuale, avremmo fra le mani una rivoluzione nel mondo degli e-games.
Allargare il mercato dei videogiocatori significa dilatare contestualmente anche la possibilità creativa e l’offerta di storie nuove. Senza avere enormi competenze di programmazione, si potrebbe creare giochi e avventure sempre diverse, personalizzate e ad hoc per ciascun giocatore.
Il risultato sarà, nel corso di poco tempo, la nascita di una rete connessa di individui le cui azioni verrebbero riprese immediatamente dal videogame. Movimenti, animazioni e design grafico diventeranno sempre più simulativi e rasenteranno quanto più possibile la realtà quotidiana di ciascuno.
L’obiettivo è applicare la tecnologia di machine learning perché offra modalità di gioco nuove e creative
Come già detto, l’immaginazione è lo scopo ultimo di questa sinergia. Oltre ad azioni e missioni, i videogames dovranno includere sistemi di Natural Language Processing, capaci dunque di rendere la comunicazione fra i personaggi sempre più autentica e impattante. Presto sarà possibile implementare le voci create con una tecnologia intelligente; alcune start-up già si stanno dedicando a questo interessante obiettivo.
Come giocatori, non vediamo l’ora che i tempi siano maturi per il pieno ingresso delle AI nei videogiochi.
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