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Technology Pusher: perché gli ebook non ci hanno mai convinto davvero

23 Novembre 2021
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Lo sviluppo degli ebook è ancora un mercato piuttosto zoppo. Semplicemente, non ci piacciono.

Partiamo subito con i numeri, come ce li togliamo dalle scatole. Chi oggi legge i libri su un ebook fa parte del 7,4% del mercato totale dei lettori e, su tutti e cinque i continenti, questo mercato rimane minoritario e pressoché insignificante rispetto a quello di chi legge i libri fatti di carta stampata.

Il tentativo fallito di tenere libri e ebook in due campionari diversi, cercando tra le altre cose anche di interpretare uno come superiore all’altro, era una chance che guardava di buon auspicio la qualità del prodotto. Spieghiamoci meglio; l’innovazione degli ebook doveva portare una qualità superiore nel mondo della lettura, ma la sua comparsa ha finito per essere al centro del dibattito su che cosa rende o meno piacevole la lettura.

Il motivo principale per cui gli ebook non ci hanno mai entusiasmato

Sembrerà un percorso mentale astruso e un po’ asciugante. E forse lo è, ma è anche la verità. Il modo in cui vediamo gli ebook dipende dal grado con cui questi oggetti tecnologici si conformano all’idea di libro che noi abbiamo nella nostra testa. E, ad oggi, gli ebook lo fanno sorprendentemente poco.

Tanto per incominciare, un ebook non ha pagine. E fin qui, grazie boomer. No, dai, non ha pagine nel senso che l’unità di base del testo non corrisponde a una pagina perché il testo di per sé non viene ridisposto o ridimensionato. Nella sostanza, si tratta dell’immagine della pagina/semipagina di un libro. E questo è piuttosto conturbante. Se ci si aggiunge anche il fatto che non si ha più la sensazione di avere fra le dita della carta stampata, con il suo odore così caratteristico. Beh, non stupisce che si smetta di essere lettori e si pensi di essere un po’ anaffettivi, leggendo un ebook.

Quello che manca a un ebook è la possibilità di immergersi nello spazio della fantasia. Non ci si sente catturati da un accesso casuale, rapiti dal mondo della propria immaginazione. Certo, questo dipende dalla mente del singolo, ma fino ad ora anche i pochi appassionati lettori digitali dicono di aver fatto molta fatica a “scollarsi” dal mondo reale mentre si leggeva un ebook. I lettori classici invece, a volte perdono pure il treno perché troppo concentrati nella lettura.

 “I libri sono meglio”, ma non solo

Questo è vero, per moltissimi – anche per la sottoscritta – i libri sono decisamente meglio. Rendono viva la lettura, le danno quella bellezza retrò ed entusiasmante che rende un libro un compagno di viaggio, un amante, un amico. Sotto questa luce, un libro è per un po’ nostro compagno di ventura, lo guardiamo scorrere pagina dopo pagina con i bordi frastagliati e un po’ rovinati, e la copertina che inizia a sgualcirsi. Si, i libri sono meglio, e profumano di storie narrate.

Ma non è solo questo. Gli ebook non ci hanno mai convinto davvero perché tolgono tutte queste cose sopracitate, ma senza regalare niente in esperienza. Non è che con un ebook è più difficile leggere, ma è solo meno bello. Si deve premere sullo schermo molto più spesso rispetto a quando si gira la pagina di un libro, e il formato leggero non dà nulla se non la sensazione di aver in mano un ennesimo smartphone o mini i-pad da mettere perennemente sotto carica.

Neanche la pandemia ha ampliato enormemente il mercato degli ebook come ci si aspettava e ancora oggi sui mezzi pubblici è molto più facile imbattersi in un lettore classico che in un lettore digitale; laddove già i lettori classici sono pochissimi, eh.

Per concludere, non possiamo prevedere che gli ebook non trovino un loro spazio assoldato nel cosmo delle utilità, ma la strada che li separa dal soppiantare i libri per sempre è infinita, se non ancora inesistente.

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