«Mi chiamo Valentina e credo nell’amore»

25 Novembre 2021
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Ni una más.

Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne 2021. Ancora una volta, come da 22 anni a questa parte. Una ricorrenza che non deve però diventare fine a sé stessa ma, al contrario, deve permettere alla società intera di uscire dall’impasse in cui è intrappolata da sempre. Fatti crudi che si traducono in dati altrettanto crudi e in continuo peggioramento (qui lo sguardo dell’Istat sugli omicidi di donne, una catastrofe).

Le donne vittime di omicidio volontario nell’anno 2020 in Italia sono state 116. Nel 2019 erano state 111. La pandemia, sostengono gli esperti, ha contribuito a far innalzare questa cifra buia. Nonostante gli sforzi di molte istituzioni e di altrettante associazioni, sembra una battaglia persa in partenza. Un corpo a corpo, nel quale si fa fatica a trovare il punto debole dell’avversario da sconfiggere: l’uomo violento, rabbioso e possessivo.

Usare termini bellici non è affatto fuori luogo, quando davanti a noi il bilancio è pari pari a quello di una guerra quotidiana e molto spesso tremendamente silenziosa, se si considera il fatto che ben prima del femminicidio ci sono gli schiaffi, i pugni, i calci, le minacce, i pedinamenti, le sceneggiate di gelosia e gli insulti. Ferite, fisiche e psichiche, che quasi sempre restano segregate in una stanza, in casa, al limite in famiglia. E non arrivano là dove dovrebbero arrivare, alle istituzioni.

Le millennial e i millennial, assieme alle generazioni future, devono trovare il modo di cambiare le cose. Di mettere la parola finale a questo conflitto di genere. La nostra società patriarcale deve cambiare prospettiva. Il marito, il fidanzato, l’amico, il compagno, lo sconosciuto, il capo, il collega, il vicino di casa devono essere educati perché il loro maschilismo più abietto resti sepolto sotto il loro dominio. Perché su quello, e solo su quello, dovrebbero esercitare la propria autorità.

Monologo “Violenza sulle donne” di Paola Cortellesi: video

Paola Cortellesi, Laura Pausini con Claudio Santamaria e Giuliano Sangiorgi (Negramaro) – Monologo “Violenza sulle donne”. Giuliano Sangiorgi canta: “Sono solo nuvole” pianoforte e voce

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