Chi sono gli umarells? A 14 anni dalla nascita lo spiega anche il dizionario Zingarelli 2021
Era il 2007 e un bolognese grande osservatore sociale, Danilo Masotti, divulgò l’esistenza di una nuova tipologia umana, per la quale non esisteva una parola ufficiale in italiano ma soltanto nello slang felsineo, umarell. Ebbene ora finalmente è riconosciuta dal serissimo Zingarelli.
Eravamo a metà anni Zero, e i millennial scorribandeggiavano per l’Italia scoprendo i social network. Per una casa editrice cara a visionari e cyberpunk bolognesi, Pendragon, usciva la prima edizione del volume Umarells. Un’opera pop sociologica (le migliori) che organizzava su carta i contenuti realizzati da Danilo Maso Masotti per il suo blog.
L’impatto della scoperta etologica della specie umarell, pensionati dipendenti dall’osservazione puntigliosa e mai passiva dei cantieri stradali, solitari o in branco, fu dirompente in tutta Italia.
Nell’arco di dieci anni ha generato lo sviluppo di app, canzoni, fumetti e simulacri di varie dimensioni stampati in 3d.
Dal canto suo Danilo Masotti, probabilmente anche un po’ scoglionato dal successo che portò la narrazione umarellica da raffinata critica sociale a iconografia pop (le sue didascalie alle foto sono dei capolavori) ha sempre tenuto duro. E non ha mai interrotto l’opera di osservazione antropologica che gli ha permesso di approfondire la fenomenologia della nuova tipologia umana.
Perché l’umarell alberga in tutti noi.
E oggi non è più soltanto il pensionato che cerca rifugio psicologico nei cantieri per sfuggire alle vessazioni della moglie sdaura.
Quella caricatura, nata da una verità visibile e imprescindibile, le mani dietro la schiena, un leggero ingobbimento della colonna vertebrale, l’inseparabile «sportina» di plastica con dentro oggetti misteriosi (bollette dell’Hera? volantini di supermercati? chiavi di casa?), oggi è categoria di pensiero e di comportamento, non più solamente riferibile alla terza età.
Ritroviamo gli umarell negli atteggiamenti da giovani anziani di tanti millennial e perfino di molti GenZer, piegati e piagati dalle scoliosi da Playstation, dalla passione smodata per la briscola (molto ben messa nelle classifiche della app di gioco).
Oltre che da una certa ammirazione per quel posto fisso che ha rappresentato l’età dell’oro di genitori e nonni. Quella sottile euforia ansiolitica respirata proprio nei tinelli delle nonne sdaure. Odori forti, Spic&span e ragù, in un ineguagliabile mix lisergico.
Oggi non è più lecito chiedersi chi sono gli umarell. Siamo noi, tutti noi. E i lockdown e la pandemia non hanno fatto altro che renderci più vicini ed empatici verso quegli anziani fragili e rinchiusi in gabbia. Eppure con più attitudine alla fuga verso parchi e supermercati rispetto a noi. Nonostante pochi cantieri aperti.
Senza cantieri l’umarell ritrova se stesso nell’arte dei ciappini.
Simpatia e ingegno, l’umarell è l’angelo custode dei “ciappini”, ovvero quelle skill manuali degli aggiustatutto da cantina. Provvidenziali e dai prezzi bassi. Biciclette, copertoni, stipiti, telefoni della doccia, pulsanti del “tiro-luce”,l’umarell diventa evangelista edile e meccatronico davanti ai cantieri. Del resto abbiamo ancora oggi la ruspa e la gru nella top ten dei giocattoli più venduti.
Danilo Masotti esprime grande soddisfazione:
«Mai e poi mai avrei immaginato che dall’incontro fortuito con un anziano signore a passeggio col cane nel parcheggio ghiacciato di un noto cinema di Rastignano (BO) alle prime luci della mattina del 4 febbraio 2005 (momento topico in cui ho ideato questo termine col significato con cui lo intendiamo adesso), la parola umarell e il suo plurale umarells sarebbero finiti sul dizionario della lingua italiana.
Già ero contentissimo quando le Edizioni Pendragon mi pubblicarono l’omonimo libro nel 2007, che nel 2017 ha vinto il premio Pino Zac nell’ambito del Festival Nazionale della Satira a Forte dei Marmi; stracontento quando la mia città nell’aprile 2018 ha voluto dedicare proprio agli umarells una piazza.
Ero in estasi nel 2020 grazie a un episodio pubblicato su Topolino dedicato agli umarells ma devo dire che adesso, con la parola inserita sul vocabolario Zingarelli, siamo davvero al top. Che trovarla solo su Wikipedia era poco. W gli umarells e viva me che li ho rivelati al mondo»
Nulla da aggiungere, a Danilo Masotti sono arrivate molte soddisfazioni in questi anni come dichiara lui stesso.
Ne mancherebbe una: chissà se al suo amico, umarell inside e cultore di umarell, Ivo Germano, docente di Antropologia dei Processi Culturali all’Università del Molise è mai venuto in mente di iniziare un iter per conferire a Masotti (ammesso che già non sia laureato in Scienze Sociali) una laurea honoris causa?
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