Ideona per l’estate 2018: feste di sesso per millennial in barca, a Rimini come a New York

7 Aprile 2018
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A New York si chiamano Chemistry party e si tengono a bordo di uno yacht. Età media 25-35. Si fa sesso di gruppo, di coppia, a triangolo. Ecco come potrebbe essere se qualcuno lo lanciasse sull’Adriatico per la prossima estate

New York, ore 22, circa: lo yacht salpa da Sheepshead Bay, vicino a Coney Island.  L’atmosfera non ha nulla di trasgressivo, semmai sembra spirituale: cabina con luci soffuse, tendaggi bianchi mossi dalla brezza. I partecipanti sono vestiti a festa con paillettes, e abiti fruscianti con spacchi supersexy. Qualche maschio è vestito da marinaio.

Rimini, ore 22. La motonave Delfino Verde, dopo 40 anni di onorata carriera come friggitoria galleggiante ad uso di tedeschi in calzini bianchi, riparte dal porto con una nuova missione: i party erotici tra gli allevamenti di cozze. A bordo, musica molto huntz huntz con campionature di mazurka. Alla console, dj Spiedino, ex buttafuori del Bandiera Gialla in pensione.

New York: assieme agli avvisi di sicurezza, girano gli avvisi sul concept della sexy crociera. Dimenticatevi quegli squallidi festini a cui partecipavano i vostri genitori, stile Tempesta di Ghiaccio, qui si vuol ribadire che Chemistry party è fuori dal giro degli scambisti maniacali. Il party è dedicato alle coppie millennial ed è sconsigliato a quelle sposate e annoiate. Questo, spiegano gli organizzatori «è un gala sensuale che incoraggia lo sviluppo delle attitudini naturali e le connessioni rispettose tra gli spiriti».

Rimini: il cuoco di bordo, 120 kg, di Lugo, prepara i secchi con le sarde da friggere, perché senza un cartoccio di fritto e del trebbiano, gli animi non si scaldano e il sesso non parte. L’odore invade la cabina con i divanetti in vinpelle e i tavolini dove stanno ingabbiate le bottiglie di AdriaAnice e Maraschino di Gabicce, sponsor de luxe della serata. Con un megafono, il comandante dà il benvenuto al party Garbino Birichino, che vuole esaltare l’esperienza della notte rivierasca, con piccanti incontri indimenticabili.

New York: l’orchestrina jazz attacca la musica a prua, mentre le artiste di burlesque cominciano a scaldare l’atmosfera. Il clou della serata deve ancora arrivare, e prima di mezzanotte, tra un drink e l’altro, si lavora sul concetto di consenso. Le regole d’ingaggio erotico ai tempi del #metoo sono fondamentali. Già prima dell’imbarco i partecipanti sono istruiti sul regolamento e firmano per accettazione: non si può passare all’azione sessuale prima di aver avuto un sì verbale inequivocabile. «Se sei in forse continua a dire NO», intima la regola. Oltre a cartelli che insistono sull’obbligo di parlarne molto chiaramente con il partner, in giro per lo yacht si trovano inviti. A stabilire i confini del proprio “spazio d’azione”, gli esibizionisti possono farsi vedere nel ponte superiore dello yacht, quelli più vergognini hanno a disposizione un locale materassato senza finestre.

Rimini: «Oh, regaz, siam qvi per divertirsi, se qualcuno fa il geloso, meglio che scende subito», intima il capitano Lugaresi Walter, già proprietario del Bagno 187 a Rivabella. Nel mentre sui divanetti si accomodano due milf di altissima levatura con zeppa verniciata. Si siedono anche le coppie: un commercialista di Ravenna di 37 anni con una bella sindrome metabolica con una ex cubista di Novosibirsk di 34, sua moglie. Poi una coppia acqua e sapone di Urbino, lui 25 e lei 24. Il tipico odore di sabbione si confonde con nuvole di profumi alla rosa e ascella furente. Dj Spiedino non fa a tempo a mixare Casadei con J-Ax che la barca si muove come in un mare forza 7 anche se c’è calma piatta. Una coppia di corpulenti bavaresi abbarbicati a prua emette richiami che svegliano i delfini in tutti i delfinari della costa.

New York: una coppia smart si mostra entusiasta della festa. Entrambi 25 enni, confidano a un’altra coppia quanto questa esperienza sia 100 volte meglio della cupola orgasmica che hanno provato allo scorso Burning Man. Ci sono mattacchioni di Brooklyn, colletti bianchi della borsa, danesi e norvegesi a loro agio seminudi. Per evitare problemi, i partecipanti si incontrano prima dell’imbarco in una sessione di prova: arrivano donne abbottonate fino al collo con occhiali spessi, alla fine della serata girano in lingerie liberamente. Gran parte delle energie se ne va nella fase logistica: uno si mette qui l’altro là, ciascuno è obbligato a esprimere le proprie esigenze sul “campo di gioco”. Finalmente si consuma, molti fanno battute che non fanno ridere durante il coito, altri sono in difficoltà, altri ancora concludono dicendosi quanto ne avevano bisogno e quanto questa esperienza rafforzerà il loro rapporto.

Rimini. Dopo mezz’ora ci si tuffa sul fritto misto e su degli spritz sgasati. Nell’aria c’è anche odore di Autan extra strong contro le zanzare tigre. In giro per la barca due ex trapeziste di Ulan Bator distribuiscono flyer per proseguire la serata in discoteca alle Cupole. Ma, colpo di scena, all’altezza di Marebello, l’ex bagnino capitano Lugaresi dice che il motore è in panne e che si consiglia di continuare a fare sesso senza preoccuparsi dello sbarco perché ci vorranno 2 ore prima che arrivi il meccanico. Qualcuno si riattiva, altri, cotti dal sole e dal rum di bassa qualità, oltre che dalle performance, si spiaggiano come foche sulle barriere frangiflutti. Una bellissima 38enne, con infradito taccate ed ex miss Culetto d’Oro nel 1998 comincia a dar segni di isteria. Suo marito fa il meccanico degli yacht.

New York. Sono tutti pronti a scendere, si scolano gli ultimi goccetti di champagne, con in mano i vestiti, i millennial del jet set internazionale cercano di ridarsi un aspetto che gli consenta di salire su un taxi. Il capitano però li blocca: «Purtroppo a causa della bassa marea dobbiamo attendere un paio d’ore prima di rientrare in porto, nel frattempo una nostra addetta passerà a riscuotere il conto, accettiamo tutte le principali carte di credito. Poi, nell’attesa potete continuare ad accoppiarvi allegramente». Da poppa, si sente un dialogo telefonico a voce alta: «Vi pvego, vi pvego, sono in pevicolo! Sono pvigionievo di una nave pivata al lavgo di Coney Island. Povtatemi subito 10mila dollavi sennò non mi lascevanno andave questi tagliagole! Non non viattaccate, non viattaccate!». Ma dall’altra parte qualcuno riattacca: «Tu-tu-tu-tu-tu».

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