Quattro canzoni dei Rolling Stones per omaggiare il grande Charlie Watts

25 Agosto 2021
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La notizia della morte di Charlie Watts è arrivata nel tardo pomeriggio di martedì 24 agosto 2021: doveroso il cordoglio unanime sui media sui social per il batterista dei Rolling Stones, morto all’età di 80 anni, vissuti sicuramente alla grandissima e senza quegli eccessi che di solito sono tipici delle rockstar.

Cordoglio unanime per Charlie Watts, si accennava, purtroppo non separato da quell’eccesso di retorica e di confidenza che ormai accompagna ogni post sui social network. Per fortuna Watts non era tipo da foto con il primo che passava per strada, quantomeno ci è stata risparmiata la volgarissima prassi del selfie con il morto.

Chi fosse Charlie Watts e che cosa siano e rappresentino i Rolling Stones non serve ribadirlo in questo articolo, il web è pieno di coccodrilli più o meno riusciti, inutile allungare ulteriormente la lista. Meglio commemorare il batterista inglese con alcune delle canzoni più celebri del gruppo di cui faceva parte dal 1963, ultimo dei membri originali ad unirsi alla band.

Sempre e comunque ricordandoci che in fondo “It’s only rock and roll, (but I like it)”. E proprio da questo brano partiamo con il nostro sentito omaggio a un indiscusso fuoriclasse e al suo proverbiale understatement, anche quest’ultima caratteristica assai atipica nello show business.  

It’s Only Rock ‘N’ Roll (But I Like It) – 1974

I said I know it’s only rock ‘n’ roll but I like it
I know it’s only rock ‘n’ roll but I like it, like it, yes, I do
Oh, well, I like it, I like it, I like it
I said can’t you see that this old boy has been a lonely?

Una canzone nata perché Mick Jagger era stanco di sentirsi dire dai giornalisti che ogni disco dei Rolling fosse peggio di quello precedente. Alla fine si stava parlando soltanto di rock and roll, non di musica classica o di che cosa altro. Inutile attendersi chissà che da “un vecchio e solitario ragazzo”, comunque ferito dai giudizi non entusiastici dei media, al punto da apparire nella copertina del disco con una sua foto trafitta da una penna, che, come suol dirsi, sa ferire e uccidere più di una spada.

You Can’t Always Get What You Want – 1969

No, you can’t always get what you want
You can’t always get what you want
You can’t always get what you want
But if you try sometime you find
You get what you need

Anche una delle più grandi rock band di sempre – se non la più grande – deve accettare che non sempre si ottiene quello che si vuole? Un brano che pare nacque perché Mick Jagger chiese un cherry soda in un pub: il barista non aveva le ciliegie, quindi niente cocktail. 

Il frontman dei Rolling Stone non mancò di mostrarsi basito, anche e soprattutto quando il giovane barista puntualizzò che “non si può sempre ottenere quello che si vuole”. Verosimile o falso? Poco importa. Perché rovinare una bella storia con la verità?

I Can’t Get No Satisfaction – 1965

I can’t get no satisfaction, I can’t get no satisfaction
‘Cause I try and I try and I try and I try
I can’t get no, I can’t get no
When I’m drivin’ in my car, and the man come on the radio
He’s tellin’ me more and more about some useless information
Supposed to fire my imagination

La canzone rock più celebre di tutti i tempi non poteva mancare in questo essenziale omaggio a Charlie Watts. Un primo posto indiscutibile, al massimo da condividersi con “Whole Lotta Love” dei Led Zeppelin e “Smoke On The Water” dei Deep Purple. Un brano che nacque come forma di protesta contro il consumismo e censurato da molte radio dell’epoca per il suo retrogusto sessuale. Davvero altri tempi, per non dire un’altra era geologica.

Miss You – 1978

I’ve been holdin’ out so long
I’ve been sleepin’ all alone
Lord, I miss you
I’ve been hanging on the phone
I’ve been sleeping all alone
I want to kiss you sometime

Uno dei rari brani nei quali i Rolling Stones cavalcarono più o meno inconsapevolmente lo spirito del tempo, che in quegli anni significava quasi esclusivamente discomusic. Basso, percussioni e cori non lasciano alcun dubbio in merito, così come il testo allude esplicitamente a una lontananza tra due partner, che non pare essere sentita e sofferta da entrambi. Realizzata in una versione di oltre 8 minuti, uscì poi con la durata dimezzata in modo da essere programmata in radio. Fu l’ennesimo numero uno dei Rolling Stones nelle chart, americane e non.

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