Denunciare le molestie sessuali nel mondo dello sport è ancora un tabù?
«Lo sport è uno degli ambiti professionali in cui le molestie finiscono troppo spesso nel silenzio»
Daniela Simonetti, presidente di Il Cavallo Rosa/ChangeTheGame
Etica, sudore e sacrificio sono parole d’ordine nell’ambiente sportivo. Ma non è solo di grandi valori che si fregia il mondo dell’agonismo. In occasione della Giornata Europea contro le molestie, venerdì 25 febbraio a Roma si terrà una conferenza stampa volta proprio a sensibilizzare sul tema degli abusi e delle violenze anche, e soprattutto, quelle che si verificano nel mondo dello sport.
Molestie nello sport? Non rare e poco regolamentate
Anche nell’universo degli sportivi dediti alla loro brillante carriera c’è inaspettatamente spazio per certi orrori. Le molestie nello sport non sono così rare, ma soprattutto sono spesso impunite.
Pare che il modus operandi di molte istituzioni sportive sia quello di voltarsi dall’altra parte per contemplare più alti e nobili traguardi, tanto da rimanere indifferenti al disperato grido di aiuto di numerose vittime, spesso molto giovani.
Forse l’esempio più lampante è quello di Larry Nassar, l’osteopata della nazionale statunitense di ginnastica artistica che ha abusato di più di 500 atlete. Seppur dopo un lungo calvario e l’occultamento di molte prove da parte degli esponenti della federazione sportiva coinvolta, è stato infine processato e condannato a 176 anni di carcere.
L’Italia non è da meno, abbiamo coach, tecnici e istruttori condannati dalla giustizia ordinaria. Ma non sempre tutta la verità viene a galla.
Le sportive che non denunciano
Se al di fuori del mondo dello sport si sta consolidando una consapevolezza maggiore (seppur non totalmente risolutiva) verso certe dinamiche e avvenimenti raccapriccianti, all’interno la situazione è ancora stagnante. I casi di molestia sono sorprendentemente diffusi e le vittime sono sopraffatte dalla paura di denunciare, di essere emarginate e di mettere a rischio la propria carriera agonistica. Come accennavamo, l’ostracismo delle federazioni non aiuta: la situazione è arretrata e c’è bisogno di azione concreta, di sensibilizzazione e di sostegno.
Le associazioni contro le molestie nel mondo dello sport
Non è però un problema che passa inosservato. Esistono associazioni mirate proprio a portare alla luce quei casi di molestia. Un esempio è Cavallo Rosa/ChangeTheGame, un’organizzazione di volontariato nata nel 2018. Un aiuto fondamentale, il loro: negli ultimi due anni i radiati della Federazione italiana sport equestri (Fise) sono passati da tre a cinque grazie al loro lavoro di individuazione e denuncia.
La conferenza per la Giornata Europea contro le molestie
Proprio su queste tematiche, venerdì 25 febbraio si terrà a Roma la conferenza stampa dedicata alla “Giornata europea contro le molestie” organizzata dal Parlamento Europeo e dalla Federazione Italiana Sport Equestri (Fise). Parteciperanno personaggi di spicco dell’ambiente sportivo come Valentina Vezzali, ex campionessa di scherma, il presidente Fise Marco di Paola e il presidente del Coni Giovanni Malagò.
Non solo un evento di denuncia, ma un’occasione per proporre soluzioni volte ad arginare un problema ormai tragicamente radicato.
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