Rimowa celebra 120 anni di valigie di lusso con una campagna pubblicitaria che, in cinque cortometraggi, ci racconta di quel viaggio che si fa una volta sola ed è senza ritorno.
“Adesso faccio la valigia e me ne vado”. Quante volte abbiamo pronunciato questa frase, per rabbia o per disperazione, o semplicemente per cercare una fuga dalla banalità del quotidiano. Mettiamo dentro poche cose, le ultime che sono in grado di rappresentarci, e il resto lo lasciamo a casa negli armadi polverosi. La valigia dovrebbe sempre essere semivuota, prima di un viaggio: bisogna lasciare spazio per gli oggetti nuovi, che porteranno con sé il ricordo di vite altrove.
Nessuno ha mai costruito qualcosa rimanendo fermo. Questo è il claim che accomuna le cinque storie della nuova campagna pubblicitaria del marchio tedesco di valigie di lusso Rimowa, creata per celebrare i suoi primi 120 anni.
Una campagna pubblicitaria che si definisce globale: ci fa viaggiare in tre diversi continenti attraverso suoni, emozioni, racconti. Ci proietta nelle vite di cinque esseri umani, nei loro pensieri e turbamenti, e parla metaforicamente del viaggio più bello e assurdo che possiamo fare: quello della nostra vita.
Rimowa ha scelto cinque personaggi come portavoce dell’essenza del brand: Yoon Ahn (designer di gioielli per Dior Homme), Nobu Matsuhisa (chef internazionale e ristoratore), Virgil Abloh (art director di Louis Vuitton e fondatore di Off-White), Roger Federer (tennista vincitore di venti Grande Slam) e Adwoa Aboah (modella e attivista). Per ciascuno è stato girato un cortometraggio da un diverso regista, capace ogni volta di rappresentare emotivamente, con specifiche tecniche espressive, il viaggio esistenziale del rispettivo protagonista.
I colori cambiano in ogni mini spot: da luminosi e fluo per il viaggio creativo di Virgil e Yoon a chiari e tenui per il viaggio di crescita di Nobu Matsuhisha e Roger Feder fino a quelli cupi del viaggio terapeutico di Adwoa Aboah (eccolo qui sotto).
La visone dei registi si è focalizzata su due aspetti per caratterizzare i personaggi. Il primo è quello della loro vita. Attraverso un flusso di immagini dinamico e ritmato vediamo quello che quotidianamente vedono i protagonisti: città illuminate, cene con gli amici, taxi, scale mobili, camere d’albergo, aerei, tutta la realtà che ogni giorno ci ruota attorno, velocissima. Ma il flusso di queste immagini viene interrotto da momenti di calma – ed è questo il secondo aspetto – in cui emerge l’interiorità dei personaggi: vengono ripresi in momenti intimi, nelle loro stanze, in mezzo al bosco, in riva al mare. In queste immagini il rumore e il movimento della vita quotidiana si alternano al silenzio e alla riflessione. In sottofondo, le testimonianze dei protagonisti che raccontano la loro visione del viaggio.
Un viaggio che non è solo lo spostamento da un punto A a un punto B, ma cambiamento interiore. Pure quando siamo fermi la nostra mente viaggia – dice Yoon Han – rivive esperienze e ne immagina di nuove, parte per luoghi meravigliosi. Ma questo è lo stadio iniziale, sognare senza fare qualcosa è solo un’allucinazione. Quindi bisogna partire per avverare i nostri piani e cambiare lo stato delle cose. Come nel caso di Adwoa Aboah, che è riuscita a superare una grave depressione girovagando per il mondo.
“Adwoah, questa non sei tu, non puoi rimanere lì, ferma. Adwoah muoviti, c’è così tanto da vedere, così tanti posti in cui andare. Semplicemente muoviti.” diceva una voce dentro di lei, e nello spot la vediamo in una stanza buia, la sua figura è nascosta nell’oscurità. Una luce entra dalla finestra e d’un tratto compare il suo volto, un cambiamento è avvenuto e finalmente ha trovato il coraggio di partire per salvare se stessa e uscire dalla depressione.
In molti possono immedesimarsi nelle storie raccontate dai protagonisti della campagna Rimowa. L’essere umano è da sempre pervaso dallo stimolo naturale alla ricerca del nuovo, dall’attrazione per ciò che gli è estraneo, dal desiderio di rischiare. Le storie di viaggio fanno parte di ognuno di noi e ogni giorno sopra le nostre teste volano in media 9.728 aerei. I treni sono sempre affollati, le autostrade sono un via vai continuo di macchine con le valigie sui tettucci. Altri si muovono in moto o con la nave e alcune popolazioni si spostano ancora insieme al bestiame. Un movimento continuo, che trasforma le nostre vite, che ci permette di impastare, come si fa con la creta, il nostro destino con il mondo circostante. Nessuno ha mai costruito qualcosa rimanendo fermo.
E, allora, l’augurio con cui ci lascia la nuova campagna pubblicitaria di Rimowa è quello di correre (il rischio), di muoverci, anche se di poco, ma farlo comunque, sempre, nonostante tutto. Un passo alla volta, per arrivare lontano, e raccogliere le somme, alla fine del tragitto, di quello che siamo. La speranza è soltanto quella di non vederci tornare a casa troppo presto.
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