Digital 2023 di We Are Social: prima parte

7 Febbraio 2023
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Anche per questo inizio di 2023 è tempo di fare un po’ di riflessioni su quanto è accaduto l’anno scorso nel mondo digitale e capire gli andamenti per i prossimi mesi. L’occasione è l’uscita del report Digital 2023 di We Are Social, quest’anno in collaborazione con Meltwater.

Il report è consultabile in versione integrale qui, ma dato che si tratta di una lettura impegnativa da 465 pagine, vediamo di fare una piccola sintesi. I dati sono ovviamente riportati a livello globale, mentre sarà oggetto di un successivo approfondimento l’andamento dei dati del nostro Paese.

Nota metodologica

We Are Social, che quest’anno si avvale della collaborazione con la piattaforma di social listening Meltwater, ha notificato alcune precisazioni sulla stesura del suo Digital 2023. Per quanto riguarda la macro categoria degli utenti su internet, viene segnalato che la complessità nella raccolta dei dati porta a un’inevitabile sotto rappresentazione della realtà con numeri che, dal 2021, potrebbero essere significativamente più alti di quanto riportato.

1. Sempre più persone, sempre più internet

Con una popolazione che ha raggiunto gli 8,01 miliardi all’inizio del 2023, il pianeta Terra è decisamente pieno di persone. Di questa marea di teste umane, il 64,4% è ufficialmente online (circa 5,16 miliardi di persone), anche se si tratta probabilmente di un numero sottostimato a causa del ritardo nella comunicazione di alcuni dati. 

Gli utenti di internet continuano la loro ascesa, crescendo dell’1,9% in un anno (98 milioni di persone in più), anche se si tratta della crescita più lenta da 10 anni a questa parte. Ma il sistema si sta saturando, quindi si tratta di un rallentamento piuttosto prevedibile. In ben 9 paesi del mondo il tasso di adozione di internet supera il 99%: Irlanda, Norvegia, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Svizzera, Danimarca, Gran Bretagna, Corea del Sud e Svezia. La percentuale scende al 90% per altri 55 paesi, mentre l’Italia si attesta a un discreto 86,1%, tra Argentina e Thailandia (ma continuiamo ad avere più Mondiali vinti). Passando alla parte bassa della classifica, ben 61 paesi vedono meno della metà della popolazione utilizzare internet.

2. Quanto tempo trascorriamo online e come? Qualità VS quantità

Eccoci al primo segno meno di Digital 2023. Il tempo trascorso online, infatti, cala del 5% rispetto all’anno scorso. Quantificando, un utente ha passato 20 minuti in meno attaccato a uno schermo connesso, facendo scendere la media a 6 ore e 37 minuti al giorno. Questo dato è particolarmente interessante, perché riporta a livelli molto simili al periodo pre pandemia (nella fattispecie alla media giornaliera del terzo trimestre del 2019). Questo potrebbe significare un “ritorno alla normalità” in atto nei comportamenti digitali, con l’allentamento progressivo nelle restrizioni di diversi paesi importanti (come la Cina), in grado di far cambiare l’indicatore sul tempo trascorso.

Vedremo se questo trend si consoliderà o se sarà destinato a dei cambiamenti (facendo ovviamente gli scongiuri contro un ritorno in massa della pandemia). Il trend è significativo anche per valutare la qualità del tempo trascorso dalle persone su internet. Sembra si cerchi di privilegiare la qualità rispetto alla quantità, come reazione a un mix di media fatigue e aumento del costo della vita (da sottolineare anche il calo degli abbonamenti), che hanno portato a una contrazione effettiva del tempo, ma anche al desiderio di valorizzarlo maggiormente.

Per quanto riguarda il “perché ci connettiamo online”, il principale motivo resta sempre quello della ricerca di informazioni (il 57,8%), subito seguito dal rimanere in contatto con amici e familiari (il 53,7%) e dall’essere aggiornati su eventi e notizie (il 50,9%). Rispetto al periodo pandemico, quest’ultimo scende di priorità, mentre il rimanere in contatto con i familiari torna alla sua posizione abituale, segnando anche questo una sorta di ritorno alla normalità in salsa digitale.

Tutto a posto, quindi? Mica tanto: secondo il Digital 2023, ci sono comportamenti che dopo il COVID sono cambiati (probabilmente per sempre).

3. Shopping online su, ma abbonamenti giù

In primis lo shopping online. Se la pandemia aveva visto un’ovvia impennata delle vendite digitali, questa abitudine è rimasta anche dopo, anzi, si è addirittura rafforzata. Prodotti come i generi alimentari, ad esempio, sono ora un acquisto abituale nei canali di e-commerce. Nonostante un generale calo della spesa al dettaglio (sia online che offline), i canali online godono di buona salute e rappresentano ora il 17,1% della spesa fatta nell’ultimo anno. 

Aumenta anche la fruizione dello streaming per contenuti multimediali. Ora rappresenta il 45,3% del tempo che gli utenti internet in età lavorativa spendono nel guardare la TV. Si tratta di più di un’ora e mezzo di contenuti al giorno, con una quota sempre più vicina a quella della TV tradizionale, che tuttavia conserva ancora la maggioranza. Come insegna il buon Netflix e i suoi recenti tentativi di non farsi ciulare le password, gli abbonamenti mensili a servizi di TV in streaming o film non godono di ottima salute e meno di 1 utente su 3, di età compresa tra i 14 e i 64 anni, paga questo tipo di servizio. Con buona pace della presunta contrapposizione generazionale, il portafoglio Gen Z, Millennial o Boomer che sia, è diretto ad altro.

4. Pubblicità digitale a gonfie vele

Settore in forte crescita è invece quello della pubblicità digitale che, cogliendo il volano della pandemia, è ormai attestato sul 73,3% della spesa totale in ambito pubblicitario. Per dare un’idea dell’impennata, basti pensare che nel 2019 questo dato era “appena” del 57,4%. Per quanto riguarda le cifre, la spesa assoluta per le entrate pubblicitarie negli ultimi tre anni è aumentata del 78%, portandosi da poco meno di 375 miliardi di dollari nel 2019 agli oltre 667 miliardi di dollari del 2022. Le piattaforme social sono senz’altro le maggiori beneficiarie di questa crescita e rappresentano ormai più di un terzo della spesa pubblicitaria digitale globale. Inoltre, la spesa mondiale per gli annunci sui social media è più che raddoppiata dallo scoppio della pandemia, raggiungendo i 226 miliardi di dollari nel 2022.

Finisce qui la prima parte dell’analisi di Digital 2023. Nella prossima verrà trattata la seconda macro categoria, ovvero quella degli utenti dei social media.

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