Chi è Pavel Durov, il millennial di Telegram arrestato a Parigi
Paladino della libertà di parola, Durov, che sul suo Telegram dà ampio spazio alla resistenza ucraina, è stato fermato sabato nell’aeroporto parigino di Le Bourget
News: Pavel Durov, fondatore e CEO di Telegram, è stato arrestato sabato a Parigi. A tradirlo sarebbe stata la ventiquattrenne Juli Vavilova, collegata ai servizi segreti, addirittura al Mossad. Juli Vavilova, sarebbe stata chiamata in causa come amante di Pavel Durov, ‘aeroporto parigino di Le Bourget, in Francia. Vavilova ha oltre 22 mila follower su Instagram, parla inglese, spagnolo, russo e arabo, si occuperebbe di gaming e criptovalute. Ha condiviso foto con Durov scattate in Kazakistan, Kirghizistan e Azerbaijan.
NOME: PAVEL DUROV
LUOGO E DATA DI NASCITA: San Pietroburgo il 10 ottobre 1984
SETTORE. Big Tech
MILLENNIAL FACTOR: spirito da Silicon Valley, allergia alla routine, animalista, vegetariano, praticante taoista
PATRIMONIO: 15,1 miliardi di dollari
Nel 2006, Pavel Durov, imprenditore russo classe 1984, insieme a suo fratello Nikolai, decise di creare una piattaforma di social networking che avrebbe cambiato il panorama digitale in Russia.
Ispirato dal successo di Facebook, Durov fondò VKontakte, noto oggi come VK. La piattaforma crebbe rapidamente, diventando un punto di riferimento per milioni di utenti e raggiungendo un valore di mercato di 3 miliardi di dollari.
Tuttavia, il viaggio di Durov con VK non fu privo di ostacoli. Nel 2011, si trovò al centro di una controversia con le autorità russe. Dopo le elezioni per il rinnovo della Duma, il governo chiese la rimozione delle pagine dei politici dell’opposizione.
Durov, noto per il suo spirito ribelle, rispose pubblicando una foto di un cane con la lingua fuori, un gesto che simboleggiava il suo rifiuto di conformarsi alle richieste governative. La polizia, dopo un’ora di attesa alla sua porta, se ne andò senza ottenere nulla.
Nel 2012, Pavel Durov affrontò un’altra sfida quando il gruppo Mail.ru tentò di acquistare VK. In risposta, pubblicò una foto di se stesso che allungava il dito medio, dichiarando che quella era la sua risposta ufficiale all’offerta.
Nonostante le pressioni, Durov mantenne la sua posizione, ma alla fine del 2013 decise di vendere il suo 12% di partecipazione a Ivan Tavrin, che successivamente rivendette le azioni al gruppo Mail.ru.
Il 2014 segnò un punto di svolta nella vita di Durov. Dopo aver presentato le sue dimissioni il 1º aprile, inizialmente considerate un pesce d’aprile, il 16 aprile si rifiutò di consegnare i dati dei manifestanti ucraini alle autorità russe e di bloccare la pagina di Aleksej Naval’nyj. Questo atto di sfida portò al suo licenziamento il 21 aprile, con la società che affermava di aver agito sulla sua lettera di dimissioni che lui non ricordava di aver confermato.
Durov lasciò la Russia, dichiarando che il paese era incompatibile con il business di Internet. Si stabilì a Saint Kitts e Nevis, ottenendo la cittadinanza e iniziando una nuova avventura con Telegram, un servizio di messaggistica crittografato. Telegram divenne rapidamente popolare per la sua attenzione alla privacy e alla sicurezza, con sede inizialmente a Berlino e poi trasferita a Dubai.
Nonostante i tentativi di lanciare la criptovaluta Gram e la piattaforma The Open Network (TON), Durov si scontrò con la SEC e i tribunali federali degli Stati Uniti, che bloccarono queste iniziative. Tuttavia, la sua determinazione e visione continuarono a guidarlo, rendendolo una figura influente nel mondo della tecnologia e della libertà digitale.
Pavel Durov ha due figli e non è sposato. La compagna è a quanto si sa è ancora Dar’ja Bondarenko, nonostante la questione ancora da dirimere di Juli Vavilova.