Come riconoscere il narcisismo dei capi. Consigli ai millennial per il back-to-work

26 Agosto 2024
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Districarsi tra il proprio capo narcisista e i nostri bisogni (e anche il il nostro narcisismo)

L’ultima cosa desiderabile alla fine delle ferie è tornare al lavoro, la mattina presto, e doversi confrontare con il proprio superiore dall’atteggiamento dispotico o con il collega che non riesce a non darti ordini, a essere assertivo, anche se la sua posizione non glielo consentirebbe. 

Le angherie del prossimo sono un classico del posto di lavoro, ma oggi abbiamo qualche strumento in più per affrontarle e vincere.

Che siate un medico o uno specializzando che non sa proprio come riuscire a gestire il suo primario o il caposala; che siate avvocati costretti a condividere l’ufficio con il più insopportabile e saputello dei colleghi a volte la soluzione è già a portata di mano, bisogna solo imparare a riconoscerla.

Capo narcisistico e dove trovarlo: definizioni e caratteristiche.

Un broker finanziario ogni giorno è costretto a subire pesanti rimproveri da parte di un suo collega senior. Come dovrebbe comportarsi il neolaureato in economia? All’inizio la soluzione più logica e pacifica sembrerebbe quella di decidere di ignorarlo, ma a forza di essere ripresi davanti a tutti i suoi colleghi, solo ed esclusivamente perché questo atteggiamento permette al suo capo di sentirsi importante e potente, potrebbe decidere di passare all’attacco, però un confronto diretto rischierebbe di portarlo a perdere il posto di lavoro, o a rendere la sua permanenza nell’azienda un vero inferno. Perché non provare, invece, a comprendere quali sono i meccanismi che fanno infuriare il superiore ed evitare di commetterli? 

Infatti, secondo le stime dell’Oms, il disturbo narcisistico grave può colpire fino al 6% della popolazione. Inoltre, la ricerca evidenzia un’incidenza maggiore tra gli uomini. Tuttavia, questa percentuale, per quanto credibile, sembra essere sottostimata. La maggior parte delle persone considerate narcisiste ricopre incarichi di potere, come ci spiega la dottoressa Anna de Simone, biologa e psicologa; esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e founder di Psicoadvisor; occorre per tanto conoscere e riconoscere i tratti del narcisismo e le sue varie manifestazioni per imparare a combatterle.

Tipi narcisistici

Siamo forse circondati dall’ego dei nostri capi e ridotti alla resa ancora prima di poterci difendere?  Ovviamente no; iniziamo dunque con il riportare un breve elenco delle personalità narcisistiche più comuni:

  • Narcisista maligno: la tipologia più pericolosa. Si impegna a mantenere un’apparenza rispettabile circondandosi di individui che riesce a persuadere del proprio valore e delle sue buone intenzioni, o che magari lo idealizzano come un leader forte, legittimando così i suoi atti di sadismo.

Avete presente il personaggio di Miranda Priestly nel film Il diavolo veste Prada? Meryl Streep interpreta perfettamente il tipico narcisista maligno che tratta male tutti, specialmente la sua timida e un po’ goffa nuova assistente; eppure, è considerata un genio e un capo a cui ispirarsi e a cui sottostare. 

  • Narcisista compensativo Presenta tratti del disturbo evitante di personalità. È molto vulnerabile e compensa i suoi sentimenti di bassa autostima con la credenza di essere superiore agli altri. È convinto di essere unico e speciale.

Prendiamo ad esempio il direttore di una piccola azienda di marketing di nome Marco. A prima vista può sembrare un leader carismatico e sicuro di sé, tuttavia, dietro la facciata di sicurezza e professionalità, si cela un narcisismo compensativo che influenza profondamente il suo comportamento e le dinamiche aziendali. Marco è noto per lodare eccessivamente il lavoro dei suoi dipendenti, ma solo quando è in presenza di altre persone. Questo comportamento non è motivato da un genuino apprezzamento, ma piuttosto dal desiderio di essere visto come un capo benevolo e ammirato. In privato risulta critico e svalutante, soprattutto quando percepisce una minaccia al suo ego. I dipendenti si sentono sottovalutati e insicuri, il che porta a una diminuzione della produttività e dell’innovazione. 

  • Narcisista seduttivo Presenta tratti del disturbo istrionico di personalità: ama stare sotto i riflettori e fa di tutto per mantenersi al centro dell’attenzione. Tende a essere un bugiardo patologico, un adulatore e adottare atteggiamenti seducenti, a sfondo sessuale.

Vito Corleone, il celebre personaggio della trilogia cinematografica Il Padrino, rappresenta tutte le qualità tipiche del narcisista seduttivo. È saggio e intelligente, un eccellente lettore delle intenzioni altrui, e un abile parlatore, capace di convincere con le parole, non solo con le pistole. Quindi, se mai doveste trovarvi a sottostare ad un capo del genere, cercate di non perdere la calma e di comportarvi in maniera noiosa così da non suscitare la sua attenzione. 

  • Narcisista puro Non presenta empatia e i rapporti che riesce a instaurare mancano di reciprocità.  Si pone elevati standard, si sente unico e si aspetta di essere riconosciuto dagli altri. 

Prendiamo ad esame il caso in cui un professore associato all’università si trovi a dover sottostare alle angherie di un collega titolare di cattedra. Il giovane insegnante si troverà “in ostaggio” a dover ascoltare lunghi e tediosi monologhi del collega che loda sé stesso; senza contare, durante le riunioni di dipartimento, tutte le volte che sarà costretto a trattenersi dal rispondere ad eventuali e infondate critiche poste al suo lavoro e alla sua metodologia di insegnamento. Tutto questo solo ed esclusivamente perché è l’ultimo arrivato e il Professore si considera l’unico vero cultore della materia. 

  • Narcisista paranoico Presenta tratti del disturbo paranoico di personalità. Questo tipo di soggetti spesso mostrano disprezzo e arroganza verso gli altri e temono che possano essere sabotati. 

Quanto deve essere difficile per una segretaria, impiegata in uno studio legale, doversi sempre sentire osservata e guardata con sospetto dal proprio capo? Ogni volta che deve rispondere a una telefonata o fotocopiare un documento, l’avvocato incaricato del caso le si presenta davanti con aria spazientita e la accusa di aver letto e diffuso informazioni sensibili e riservate alla contro parte. 

La conoscenza è potere

Conoscere e affrontare la supponenza dei capi narcisisti non è un’impresa da poco, ma è una sfida che possiamo superare con consapevolezza e strategia. Il mondo del lavoro post pandemia è diventato più difficile: più frenetico, competitivo, isterico. La capacità di riconoscere le dinamiche di potere e i tratti narcisistici è fondamentale per proteggere il  benessere e mantenere la professionalità.

La chiave è la preparazione: studiando e comprendendo i vari tipi di narcisismo e le loro manifestazioni, possiamo sviluppare strategie efficaci per mantenere il controllo e minimizzare le interferenze negative. La conoscenza è potere, e in questo caso, è la chiave per non lasciarsi sopraffare dalle dinamiche tossiche.

Infine, ricordate sempre di valorizzare voi stessi e i vostri meriti. Non lasciate che l’ombra del narcisismo vi faccia dubitare delle vostre capacità. Con determinazione e intelligenza, possiamo non solo sopravvivere, ma anche sentirci a notro agio in ambienti di lavoro difficili, trasformando le sfide in opportunità di crescita personale e professionale.

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