Essere parenti di una stella del calcio mondiale è meglio dell’essere la stella stessa. Il caso di Enock Balotelli al Grande Fratello Vip. Diciamocela tutta: gran botta di culo!
Obiettivamente, v’é nulla di male del vivere nel riflesso di luce altrui. Se non fai i conti con te stesso, è pure appagante. Forse i posteri non ci ricorderanno, ma nell’hic et nunc è una figata. Mi scampi l’idea dell’essere un radical chic intellettuale, non ne sono capace e nemmeno mi piacerebbe esserlo. Nutro una profonda ammirazione per Enock perché lui se ne sbatte di tutte queste pippe mentali. È lì al GFVip con Signorini che se lo gira e rigira come uno pollo sullo spiedo: il fratello di Super Mario é un gigante d’ebano pronto ad appagare ogni genere di appetito. Parliamo di quelli televisivi, ovviamente.
Ma chi è Enock Balotelli?
Calciatore dilettante che ha cercato fortuna anche all’estero. Non l’ha trovata o almeno non abbastanza per comprare auto di livello parentale. Allora eccolo protagonista tre anni or sono alle Iene in scherzi bambineschi che nemmeno alle elementari troverebbero spazio alla ricreazione. Ma lui ride, dice parolacce e assomiglia tanto al fratello Mario. E costa meno e ha meno pippe, non ha contratti o vincoli calcistici da rispettare. È pronto all’uso mediatico. Ma a quale uso direte voi? Bella domanda.
Ricorda il fratello pur non essendolo, anzi mantiene il cognome della famiglia naturale e non quella adottiva.
E qui c’è un sobbalzo di originalità, ma non volendo andare sul personale e scomodare questioni etiche, ci limitiamo al dato di fatto: ha un altro cognome, ma resta fratello naturale. Ci parla del fratello? Assolutamente no, o almeno in parte. Ci parla del suo rapporto col fratello e noi pensiamo a Mario che avremmo voluto vedere più spesso in maglia azzurra. E ci dispiace per un talento a detta di molti sbocciato solo a metà. Quello di Mario ovviamente e della solita solfa: con un’altra testa, cosa avrebbe potuto fare? Domanda stupida: con un’altra testa non sarebbe nemmeno lui, nel bene e nel male.
Allora vediamo in Enock un’altra storia, quella degli ultimi che poi saranno primi.
Infanzia difficile, età adulta fantastica. Senza chissà quali studi o meriti personali, sbanca i salotti televisivi e batte i record d’ascolti. Per la gioia di intellettuali quali Pupo e Signorini che di sicuro (ve lo giuro) han letto più libri della metà di noi. Non si sa quanti ne ha letti Enock ma ai Millennial non interessa. È cool nel senso trash del genere. In una società alla deriva cercare di emergere può farti affogare, ma se galleggi su uno yacht nel mare delle incertezze vuol dire che te lo sei meritato. Le biblioteche son vuote di gente che c’è l’ha fatta, mentre i marciapiedi brulicano. A volte bisogna prendere ciò che il destino ci ha dato: un fratello calciatore famoso sembra essere un ottimo progetto di vita. Ma ci lascia un dubbio, senza Mario Balotelli avremmo mai potuto conoscere le grandi doti morali umane e creative del carneade Enock? ?
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