Chi è più grande artista blues italiano degli anni ’90? Marcello Pieri spiegato ai Millennial

26 Maggio 2018
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Gli anni ’90, soprattutto nella prima metà, sono stati pieni di fervore musicale. Uno dei maggiori rappresentanti di quel momento magico fu Marcello Pieri, campione del blues italiano. Poi misteriosamente scomparso nel nulla per molti anni…

 

Nasce a Cesena nel 1965 e tra il 1989 ed il 1990, salta agli onori della cronaca musicale con un blues italiano incredibile, dal titolo: Se fai l’amore come cammini . Il pubblico nazionale impazzì.

Se fai l’amore come cammini…

“Se fai l’amore come cammini, cammina con me… Distanti, ma di pelle vicini… Se fai l’amore come cammini… vengo a piedi con te!”

Drumming potente, armonica a bocca devastante, in pieno stile “New Orleans”, tinteggiavano di black questo singolo che ha fatto scoprire un genere poco conosciuto nel mondo dei teenager dell’epoca.

Dopo questo primo successo ne seguirono altri e le partecipazioni alle manifestazioni di quegli anni, leggasi Festivalbar e Cantagiro, si sprecarono. Gli operatori del settore capirono che questo ragazzo, semplice di modi e graffiante sul palco, avrebbe lasciato il segno.

Il festival di Sanremo del 1994

Sicuramente uno dei picchi per la carriera del bluesman italiano (o meglio, romagnolo) è rappresentato dalla partecipazione al festival di Sanremo, categoria nuove proposte, del 1993 dove lo stesso Pieri portò una canzone dedicata al gentil sesso dal titolo Femmina che riscosse un bel successo da parte della critica. Ma che venne eliminato, non senza polemiche, per lasciare spazio ad un altro emergente, Alessandro Canino, che cantava Brutta.

Come già accennato, questa scelta della direzione artistica di Baudo, l’allora deus ex machina della manifestazione, sollevò non poche perplessità da parte della stampa e collocò lo stesso Marcello Pieri in quella categoria di artisti che scaldano le piazze, ma che diventano, tra virgolette, scomodi per la critica più conservatrice.

Dal successo vero all’addio

Il percorso artistico di Marcello Pieri e del suo blues italiano prosegue imperterrito per tutta la prima metà degli anni ’90, dove il nostro eroe continua a farsi conoscere, soprattutto con i suoi live. Desta anche l’interesse di Vasco Rossi, che lo definisce il suo erede naturale per la capacità, innata, di scrivere testi semplici e al contempo che arrivano diretti all’anima di chi li ascolta poi…

Poi succede qualcosa, nel 1998 Marcello Pieri scompare dalla scena musicale italiana, quasi dall’oggi al domani, e lo ritroviamo in Cina a vendere tessuti…

In dieci anni l’artista taglia tutti i ponti con l’Italia, si inventa una nuova professione e vive in sintonia, ci racconta lui stesso, con il popolo cinese.

 

Il ritorno in Italia ed le vicissitudini famigliari

Ma la storia dell’artista blues italiano Marcello Pieri finisce così?

Assolutamente no, nel 2008 l’ormai ex ragazzo del blues che viene dalla Romagna, torna in patria. Non per cantare, ma per assistere il padre, agricoltore, in fin di vita…

Dopo la morte del genitore, prima, e di una sorella poi (“Fu un anno terribile per me e la mia famiglia” – ci racconta) Pieri decide, con la madre e i figli, di portare avanti l’attività di famiglia. A tutt’oggi questa è la sua attività principale che continua, con grande soddisfazione, a far crescere vendendo frutta e verdura biologici.

Su internet non ci sono tracce

Un altro aspetto pazzesco di questa storia è legato al materiale di repertorio di questo artista di blues italiano:
Nell’era di Spotify, Youtube e via dicendo, è praticamente impossibile trovare gli album firmati da Pieri. I suoi dischi restano una rarità, una primizia.

Perché tutto questo?

Possibile che i suoi produttori di quegli anni abbiano bruciato tutto?

Forse non avremo mai una risposta a queste domande, però la storia è quantomeno curiosa.

 

Le motivazioni personali e l’amore per la musica

Ma perchè successe tutto ciò proprio all’apice della carriera di Marcello Pieri?

I dettagli, e ci mancherebbe altro, l’ex ragazzo, oggi uomo, che cantava il blues non li racconta, ma ci fa capire che determinate dinamiche lo hanno fatto propendere per l’addio alle luci della ribalta per andare verso una nuova vita. Eppure, come nelle favole, non finisce certo così e sapete perché?

Chi viene colpito dal demone della musica, in maniera profonda, non ne esce più. E Marcello Pieri ci racconta di come, nonostante tutto, nonostante l’amarezza, non abbia mai smesso di scrivere canzoni: il suo cassetto è ancora zeppo di idee e di pezzi…

Un rientro in grande stile

“E’ passato così tanto tempo, che mi sembra che mi scoppi dentro la voglia di lasciare andare il mondo dove va…”

E se cerchi un eroe non sono io, così si intitola il brano che segna il ritorno di questo menestrello del blues italiano. Nonostante i suoi 53 anni, traspare ancora una grandissima voglia di fare musica e di condividere sentimenti, sicuramente più maturi, ma sempre densi di patos emotivo…con la gente. No viene passato dalle radio, ma in rete questo pezzo, caratterizzato dalla classe e dalla forza delle chitarre di Massimo Varini, dimostra come l’impatto comunicativo di Marcello Pieri non sia venuto meno. Il futuro, noi lo speriamo, ci potrà regalare ancora belle emozioni da puro blues italiano.

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