Si chiama Trasloco ed è il fashion film di Carolina Castiglioni per Plan C, in cui spiega a tutti noi cosa fare il giorno del trasloco per non diventare pazzi: basta applicare qualche semplice regola. Come no!
Forse avrete già sentito parlare della famiglia Castiglioni e forse avrete sentito parlare anche di Marni, lo storico brand di abbigliamento fondato da Consuelo e Gianni Castiglioni nel 1994. Ma questa è una vecchia storia, oggi l’eredità della celebre famiglia della moda è passata a Carolina, la figlia Millennial, che ha aperto il suo nuovo brand di abbigliamento: Plan C, presentandoci la collezione primavera-estate 2019.
Plan C ha debuttato in società attraverso un fashion film dal titolo Trasloco. Il corto è stato diretto da Marco Adamo Graziosi e Maria Host-Ivessich e ci racconta la storia di due giovani donne che si trasferiscono in una casa nuova. Il trasloco, diventa quindi un veicolo per simboleggiare la nuova fase della vita di Carolina Castiglioni e celebrare l’idea di un nuovo inizio, un po’ come quando si cambia abitazione.
Quindi, cosa fare il giorno del trasloco secondo Plan C?
Molto probabilmente l’inizio per Carolina è stato piuttosto facile e tranquillo, un po’ come l’idea di trasloco che ci presenta nel suo fashion film più simile ad un video surrealista che alla semplice messa in scena di due ragazze che cambiano casa che, come sappiamo tutti, è uno dei momenti più stressanti della vita.
Ma la moda è da sempre in grado di trasformare situazioni, che noi comuni mortali vivremmo come veri e propri incubi, in momenti incantati, da sogno e stilosissimi come le due ragazze che svuotano i loro scatoloni. Da notare che sono solamente quattro e sono stati graziosamente distinti gli uni dagli altri con degli scotch colorati.
La realtà è ben diversa e dato che ho traslocato giusto qualche mese fa, vi spiego cosa fare veramente il giorno del trasloco e come funziona nella realtà questo inferno di cartone. Il momento di calma e positività che ci mostra il video dura solo per i primi cinque minuti, in cui chiudendo accuratamente gli scatoloni scriverai “tazzine da caffè” con precisione sul lato destro della scatola in modo che sia ben visibile. Non sarà più così, appena ti accorgerai che lo stesso procedimento andrà ripetuto per un minimo di 186 volte.
Una delle fasi più difficili del trasloco è proprio l’inscatolamento, che non si limita a riporre in una scatola la tv, una tuta e le pantofole, tre cose che basterebbero per rendere la casa nuova abitabile. Durante l’inscatolamento vi renderete conto di esser stati per tutta la vostra vita degli accumulatori seriali compulsivi.
E quindi via a riporre ogni tipo di oggetto cubico, prismico o proto-sferico di cui non potrete proprio fare a meno nella nuova abitazione: la lampada a forma di fenicottero, la lanterna cinese, la teiera di porcellana con i gatti siamesi ricamata e perfino la polvere di quel set di bicchieri di cristallo che non hai mai considerato ma che di colpo diventa essenziale.
Ti accorgerai subito che i rotoloni di plastica con le bolle che hai acquistato per imballare l’argenteria sono estremamente inutili, anzi ti creeranno una forte dipendenza nello schiacciarli tutti, rendendoli in breve tempo inutilizzabili e ritardando il lavoro. Finirai per riporre tutto a cazzo all’interno degli scatoloni ricoprendoli di carta igienica, una quantità industriale di riviste – ecco finalmente che gli articoli di molti giornalisti ritrovano un senso – ed infine i tuoi libri scolastici che, anche se non sono riusciti a salvare te, forse salveranno l’amata teiera coi gatti siamesi.
Finita la fase di inscatolamento arriveranno dei tizi, anche detti tipi del trasloco o operai che porteranno tutto nella nuova abitazione: loro sono conosciuti per la loro capacità di non interagire con nessuno e non farsi distrarre da niente.
Come delle macchinette fanno su e giù dalle scale di casa tua senza una minimo accenno di sofferenza in volto. Si fanno pagare un sacco e romperanno sicuramente la teiera coi gatti siamesi.
L’ultima fase che è la stessa che vediamo nel fashion film di Plan C, che ci spiega cosa fare il giorno del trasloco, è quella dell’arredamento della casa: se le due protagoniste si limitano ad allineare delle biglie di vetro su un tavolo da cristallo e raddrizzare un quadro astratto sul muro, voi impazzirete intere giornate a montare i vostri mobili Ikea.
Non credete alla storia che sia pratico e veloce montare una cassettiera Ikea perché non è così, i manuali di istruzioni sono stati progettati per la mente di uno svedese molto più intuitiva e allenata a risolvere i giochi di logica rispetto alla nostra mente da italiani, quindi prima di sbagliare vi dico di lasciar perdere con loro.
La lezione, a proposito del cosa fare il giorno del trasloco, che possiamo imparare da questo fashion film di Plan C è: limitatevi ad un numero minimo di quattro scatoloni con dentro lo stretto indispensabile. Se proprio non potete contenervi, cercate di infilare tutto in quei quattro scatoloni: smontate lo smontabile e se non si può smontare sbrandellatelo con un’ascia.
Suddividete il letto, il televisore in minuscoli cubetti col coltello da cucina. Tagliate tutto traversalmente o obliquamente, intagliate pure quel pezzo di parete a cui siete affezionati basta che si incastri perfettamente nei quattro scatoloni, alla fine chiudeteli con lo scotch colorato. Risparmierete fatica voi, i tizi del trasloco ed infine queste cose son sicuramente più facili da rimontare di un mobile Ikea.
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