Bebe Vio ma non solo, le storie di 9 atleti paralimpici pronte ad ispirarci e a darci la carica nel documentario prodotto da Netflix.
Impossibile non provare empatia guardando questo documentario che non deve passare per film motivazionale ma ha come effetto collaterale proprio quello, quello di darti la forza e di azzerare le scuse.
La fenice in ascesa di cui si parla e con cui si conclude il film tanto da darle il titolo è proprio la nostra italiana Bebe Vio, che riesce nella sua parte di film a far ridere, piangere ed emozionare. Perché Bebe Vio è proprio simpatica, quella che in birreria ti porti di sicuro perché qualcosa di simpatico da raccontare ce l’ha.
Un’altra sfida
Non c’è solo compassione ed ascesa al successo però, al dramma sanitario e i problemi che i nostri atleti hanno dovuto affrontare si somma il racconto di quello delle Paralimpiadi di Rio 2016.
A causa di una politica sciagurata e di un budget stanziato non curandosi delle Paralimpiadi (ma solo delle Olimpiadi) le gare hanno rischiato di non disputarsi. Con il dramma di migliaia di atleti e collaboratori che per 4 anni si erano allenati per quell’evento.
Il trailer di Rising Phoenix: la storia delle Paralimpiadi
Una storia, quella dei giochi di Rio 2016, che ci commuove e che, con una frase cruciale, mostra come forse noi ci sentiamo a volte più vicini agli atleti paralimpici che non a quelli olimpici. Questa riflessione è estremamente egoistica e illusoria ma negli atleti paralimpici vediamo dei limiti che ce li rendono più umani e familiari. Le disabilità fisiche sono tante e a volte non per forza visibili esteriormente.
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Tra i 9 atleti contiamo soprattutto millennial, la nuotatrice australiana Ellie Cole, l’atleta francese di salto in lungo e sprint Jean-Baptiste Alaize, il corridore Jonnie Peacock e l’arciere Matt Stutzman.
Vengono narrate anche le storie della sollevatrice di pesi cinese Cui The (vi invito a nascere in Cina in quelle condizioni 30 anni fa), la fondista Tatyana McFadden, il giocatore di rugby Ryley Batt, il velocista sudafricano Ntando Mahlangu.
Rising Phoenix: la storia delle Paralimpiadi
Le Paralimpiadi non sono nate per caso o per mera inclusività, nel 1948 il medico o Ludwig Guttmann fondò i primi Giochi per disabili come metodo di riabilitazione fisica e psicologica ma tutto ciò è andato ben oltre la sua già fervida immaginazione.
Rising Phoenix, ha delle immagini incredibili che esalta gli atleti e la vista dello spettatore, è impossibile annoiarsi e riesce ad affrontare tanti drammi senza sfociare nella banalità della pietà. Questo sicuramente grazie alla regia ma anche agli atleti paralimpici ricchi di energia e battute.
La vita è una figata!
Bebe Vio
Il film, prodotto da Netflix e diretto magistralmente da Ian Bonhôte e Peter Ettedgui, è visionabile qui.
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