Addio al mercato tutelato: cosa succede alle nostre bollette?

1 Febbraio 2024
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Gennaio 2024 ha segnato la chiusura ufficiale del mercato tutelato del gas ed entro breve, a luglio, toccherà anche all’elettricità. Un tema ampiamente discusso da tutti i media negli ultimi mesi, ma siamo sicuri di capire bene cosa significa questa transizione e cosa comporta per le nostre bollette? Facciamo il punto della situazione, cercando di rispondere alle domande più comuni che possono sorgere in merito. 

Cos’è il mercato tutelato dell’energia?

È un sistema di distribuzione dell’energia per clienti domestici e imprese regolamentato dall’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), ente che ne definisce regole e soprattutto prezzi, aggiornandoli periodicamente secondo l’andamento dei costi all’ingrosso delle materie prime (gas ed energia elettrica). Si contrappone al mercato libero dell’energia, nel quale operano molti fornitori energetici in un regime di libera concorrenza, sotto la vigilanza dell’Antitrust. 

Perché viene chiuso?

La fine del mercato tutelato era prevista diversi anni fa ma è stata più volte posticipata per vari motivi, tra cui ad esempio la crisi energetica scaturita dal conflitto in Ucraina. La chiusura serve ad accelerare la transizione verso il mercato libero, nel quale i consumatori sono liberi di scegliere il proprio fornitore gas e luce. Il passaggio definitivo al mercato libero, peraltro, è uno degli obiettivi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e anche ad esso è quindi collegata la decisione sull’erogazione delle rate da parte della Commissione europea. 

Come capisco se sono nel tutelato o nel libero?

È sufficiente guardare una delle ultime bollette ricevute: i fornitori sono obbligati a inserire questa indicazione, che si trova nella parte superiore del documento con diciture quali “servizio di maggior tutela” (sinonimo di mercato tutelato) o “mercato libero dell’energia”. 

Cosa succede alla chiusura del tutelato a chi non è ancora passato al libero?

Chi non ha ancora compiuto 75 anni e non si trova in condizioni economiche o sanitarie svantaggiate, cioè è un cosiddetto cliente non vulnerabile, affronterà il seguente passaggio: per la fornitura di gas manterrà il fornitore attuale ma cambierà l’offerta da esso applicata e gli verrà assegnata una tariffa PLACET; per la fornitura di elettricità passerà dal mercato tutelato al servizio a tutele graduali, con un nuovo fornitore assegnato d’ufficio a seconda della zona e, anche in questo caso, con una tariffa PLACET. La fornitura non verrà mai interrotta. 

E gli altri?

Gli over 75 e coloro che si trovano in condizioni economiche o sanitarie svantaggiate (ad esempio chi percepisce già bonus sociali), detti clienti vulnerabili, affronteranno il seguente passaggio: per la fornitura di gas verranno trasferiti al servizio di tutela della vulnerabilità, che preserva le condizioni economiche del mercato tutelato; per la fornitura di elettricità resteranno nel mercato tutelato, per il momento senza variazioni.

Cos’è una tariffa PLACET?

PLACET sta per Prezzo Libero A Condizioni Equiparate di Tutela e si riferisce a un’offerta energetica che si può considerare una via di mezzo tra il mercato tutelato e il mercato libero. Nelle offerte PLACET, infatti, le condizioni contrattuali sono definite dall’ARERA, mentre quelle economiche dal singolo fornitore e si rinnovano ogni dodici mesi. 

Cosa conviene fare?

La domanda più importante e meno banale di tutte. Prima o poi il passaggio al mercato libero diventerà obbligatorio per tutti per cui tanto vale portarsi avanti, evitando peraltro di vedersi applicate tariffe indesiderate e di perdere il controllo sulle proprie bollette, dato che le offerte PLACET assegnate d’ufficio potrebbero non essere così convenienti. Ma come essere sicuri di risparmiare passando al mercato libero? In rete esistono svariati servizi di confronto delle tariffe di luce e gas, ma anche strumenti (come questo, chiamato Switcho) più simili a una vera consulenza che, sulla base delle ultime bollette, consigliano se e come cambiare fornitore. In generale, vale sempre la pena di tenere d’occhio le bollette ricevute, per individuare tempestivamente eventuali modifiche contrattuali imposte dal proprio fornitore e per confrontarne i prezzi con quelli delle altre proposte disponibili nel mercato libero.

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