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Masturbarsi davanti a una donna: violenza? Di certo è contro la filosofia della sega

1 Dicembre 2017
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Masturbarsi davanti a una donna non consenziente. Pare lo abbiano fatto in tanti. Compreso il divo comico Louis C.K. Sacrilegio. Perché questa mano è La Verità. Di fronte all’abisso dell’esistenza, di fronte all’assurdità della vita, questa mano è l’unica certezza.

 

Dopo una lunga giornata di insoddisfazioni, di rifiuti, di fallimenti, di inciampi, so di potermi buttare a letto tranquillo perché ho questa fedele mano, più fedele persino dei cagnoliny. La masturbazione è la via della saggezza: è un modo per starsene sereni, senza far male a nessuno. Altroché masturbarsi davanti a una donna. Ci si masturba davanti al Vuoto. Come una seduta di yoga, per intenderci. La masturbazione è la via della sapienza: nell’adolescenza, e durante tutta la vita, la sega (quella nutrita di immaginazione, quella che fa fumare il cervello) alimenta lo sviluppo cognitivo. La sega è un modo per trasformare in realtà il motto dell’oracolo delfico, “conosci te stesso”. La masturbazione è la via della filosofia. Il grande Immanuel Kant, non a caso, pur senza masturbarsi davanti a una donna, si massacrava di seghe.

Masturbarsi davanti a una donna, trasformare in molestia una sega, significa tradire l’aspetto etico, metafisico, sacro, filosofico, della pugnetta. Vuol dire essere dei masturbatori profani, viziosi. È stato l’errore di alcuni molestatori, come quei produttori o registi che pare ci provassero gusto a masturbarsi davanti a una donna in carne e ossa. Probabilmente eccitati dallo stesso orrore che potevano suscitare. Qui il piacere non è un piacere condiviso, ma puramente individuale, dove la donna è oggettificata, diviene la fotografia di un giornaletto porno. Il molestatore vizioso, in questo caso molestatore estroverso, si mostra nudo e laido davanti alla sua preda, gode del proprio piacere di fronte ad un oggetto che gli grida “porco”!

Se invece è timido, il molestatore vizioso può, ad esempio, infiltrarsi ad una festa di laurea, di quelle che si fanno nei barettini in centro città, sedersi ad un tavolo e, con discrezione, raggiungere il proprio bigolo dalla tasca opportunamente forata all’interno dei pantaloni, e iniziare il suo sporco lavoro fissando le scollature. Un occhio attento potrà notare una leggera vibrazione, quasi impercettibile, del masturbatore timido, e un’espressione simile a quella dei cagnetti che fanno la cacca, tra l’imbarazzato e il rassegnato di fronte al proprio destino.

Viziosi, anche se innocui, sono i masturbatori che utilizzano, al posto dell’immaginazione, i vari siti porno, le foto dei profili social e così via.

Un tipo particolare di masturbatore vizioso è il masturbatore narcisista che, pur utilizzando la sola immaginazione, primo passo verso la via della salvezza e della virtù, è ancora confinato nella propria individualità, perché si tocca o pensando a sé, o pensando a creature non amabili per se stesse, ma desiderabili solo in quanto proiezioni dell’amore verso sé stesso.

Ma veniamo al masturbatore virtuoso, il sognatore. Egli gode di un piacere che non è più individuale, bensì condiviso con le creature dei suoi sogni. Compone i suoi sogni come un grande artista, ed è un tutt’uno coi suoi sogni.

L’itinerario del masturbatore umile e virtuoso si conclude nell’unione mistica con la Gnocca, quella con la Gn maiuscola, cioè la Gnocca universale, somma di tutte le tette, di tutte le gambe, di tutti i baci, di tutte le carezze, di tutte le anime amorose. Qui, il liquido seminale dell’asceta della sega può finalmente spargersi, dissolversi come una goccia d’acqua in un mare di vino.

 

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