Catalogo dei MILLENNIAL: Laura Castelli. La tua enciclopedia dei millennial

23 Luglio 2020
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Chi è Laura Castelli, viceministra all’Economia e imperatrice delle gaffe

NOME Laura Castelli
LUOGO NASCITA Torino
DATA NASCITA 14 settembre 1986
SETTORE Politica
NAZIONALITÀ Italiana
MILLENNIAL FACTOR Impaziente

Chi è

«Per chi non mi conosce, io sono stata cinque anni alla Camera in Commissione bilancio. Vengo da Torino. Sono laureata in Economia, non sono un commercialista ma nella vita ho avuto un mio studio, ho lavorato nello studio di famiglia che si occupa di contabilità, paghe, e conosco…». A presentarsi così, prima di essere interrotta dalle risate di tutta la platea, è Laura Castelli, viceministra dell’Economia e delle Finanze del Governo Conte.

A ridere e vociferare sotto il palco sono i commercialisti, gli stessi che l’avevano invitata a parlare durante gli Stati Generali dove si affrontava il tema dell’esercizio abusivo della professione. Una gaffe bella e buona che l’allora semplice deputata del Movimento Cinque Stelle, in quei minuti interminabili, aveva fatto fatica a comprendere, cercando di spiegare che il suo fosse stato un lavoro da tecnico come quell’altra esperienza professionale in un caf.

Non esiste episodio migliore per fotografare la pentastellata, proprio perché Laura Castelli nella sua carriera ha dimostrato di essere parecchio avvezza alla gaffe. La sua vita pubblica è ricca di scivoloni più o meno buffi – o gravi, se si pensa a fondo la questione – e quasi sempre davanti alle telecamere delle televisioni nazionali. Un talento che non sembra aver ostacolato la sua scalata politica: deputata al secondo mandato, sottosegretaria prima e poi viceministra in un dicastero chiave come quello dell’Economia.

Il meme «Questo lo dice lei»

Sarà merito della sua laurea triennale in Economia Aziendale, magari. Anche se la pergamena conseguita all’Università di Torino non le è bastata ad evitare di diventare un meme bellissimo dopo una discussione in tv con l’ex ministro del Tesoro, nonché accademico e apprezzato economista, Pier Carlo Padoan. «Questo lo dice lei», il contraddittorio portato avanti dalla Castelli per smentire che i tassi di mutuo dipendessero dallo spread. E come prova contro il sapere del professore, ma anche di chiunque abbia aperto un finanziamento per comprare casa, la millennial ha sbandierato un grafico del Sole 24 Ore che l’allora sottosegretaria aveva mal interpretato.

La rete, tanto cara al Movimento della Castelli, è piena zeppa di video in cui sono raccolte le peggiori uscite della viceministra. Dal «non lo so» e «non si dice cosa si vota», davanti alla domanda su cosa voterebbe in un referendum per uscire dall’euro, all’affermazione che «gli scioperi sono pagati dai soldi pubblici». Passando per la terribile frase, parlando di giornalisti, «un cancro da estirpare» o alle dichiarazioni casuali sulla tessera di cittadinanza mandata in stampa chissà dove.

Da No Tav al rinvio a giudizio

La carriera politica di Laura Castelli, che prima di diventare grillina era stata vicina al centrosinistra piemontese, non è stata ostacolata dalle gaffe né dalle incertezza di certe sue dichiarazioni pubbliche. Lo è stata invece dal suo passato da No Tav. Si dice che proprio a causa del suo attivismo contro il traforo, per lei sfumò la possibilità di guidare il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Siamo convinti che sarebbe cambiato poco perché da una parte o dall’altra ci sarebbe sempre stato spazio per le sue cantonate da meme. Vedi l’ultima sui ristoratori – un po’ limite – da «aiutare aiutare a fare un’altra attività», che ha scatenato un serie infinita di reazioni e perfino insulti sessisti in rete contro la millennial. Un estremo insensato, figlio di un’interpretazione troppo forzata di alcuni giornali, che però riportano alla mente un’altra delle uscite di Laura.

All’epoca il suo era un attacco politico all’allora sindaco di Torino Piero Fassino. In un post con una foto tagliata del primo cittadino e una barista del bar del tribunale – sul quale c’erano delle indagini – la Castelli si chiedeva alludendo a chissà cosa: «Che legami ci sono tra i due?». Per questo post fake la viceministra è stata rinviata a giudizio per diffamazione. Questo mentre per la giovane, nella foto solo perché era anche candidata alle amministrative, c’era stata la gogna sui social: proprio come ora sta capitando alla pentastellata regina delle gaffe.

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