La paura fa (anni) Novanta

19 Giugno 2023
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Torniamo a occuparci delle Generazione X, schiacciata e dimenticata spesso al punto da essere assimilata ai boomer.

Lo facciamo per un sondaggio che ci colpisce molto, perché chi scrive è un X a tutti gli effetti: l’indagine del gruppo Harris (che ha dato l’esclusiva a FastCompany) ci dice che la maggior parte degli americani preferirebbe tornare a vivere in un’era più semplice. Che identifica in quell’epoca in cui non eravamo ossessionati dagli schermi e dai social media. Un sentimento potente e particolarmente forte tra gli elder millennial (i millennial più anziani) e la Generazione X.

Intrappolati dalla connessione

Alla domanda “ti piacerebbe tornare all’epoca prima che l’umanità fosse connessa?”, ovvero prima che le persone conoscessero Internet e gli smartphone, il 77% degli americani di età compresa tra 35 e 54 anni ha risposto di sì. Intuitivamente un risultato del genere può essere atteso anche in Europa e in Italia. Anzi avanziamo l’ipotesi che da noi le percentuali potrebbero addirittura essere più alte, in quanto non siamo mai stati fanatici dell’innovazione come negli Stati Uniti.

Quel fascino pre-web che anima anche le fantasie dei più giovani

Gli americani sono piuttosto avvezzi a esaltazioni momentanee e deflagranti del proprio passato. Più di altri popoli rimpiangono, celebrano in qualche film o serie tv, quasi a elaborare una specie di lutto e poi ne concludono che in fondo adesso si sta meglio. Un Tobey Maguire molto divertente affrontava nel 1998 in Pleasantville la sua ossessione per i magnifici anni Cinquanta, quando il mondo era in bianco e nero e infinitamente più semplice.

Nello stesso Ritorno al Futuro, in fin dei conti, le escursioni nel tempo passato seducono per l’assenza del caos, ma poi disturbano per la grande ipocrisia. Ebbene questo sondaggio svela che anche gli intervistati più giovani, addirittura i nativi digitali, che non hanno memoria di un mondo prima dei social media, hanno risposto che adorerebbero fare un giro nelle nostre radici analogiche: 63% dei giovani tra i 18 ei 34 anni si è detto pronto, contro un 37% che ha decisamente rifiutato l’ipotesi.

Complessivamente però il 67% degli intervistati appartenenti a tutte le generazioni concorda sul fatto che, se fosse data la possibilità, preferirebbero il mondo com’era una volta.

Luddismo e nostalgia

Se ne deve dedurre che le cose non vanno così bene, nonostante la propaganda di semplificazione dell’esistenza alla quale siamo sottoposti tutti i giorni? La tecnologia ci ha rovinato la vita, o semplicemente soffriamo di nostalgia? Probabilmente si tratta di questo, un sottile senso di tranquillità analogica perduta per sempre ci coglie sempre più spesso, ma sappiamo con certezza che in fin dei conti ci basterebbe rieducarci a un uso più posato della connettività costante. Perché poi il sondaggio non mostra segni di odio nei confronti della contemporaneità, anzi. Rileva addirittura che tutti pensano che il proprio cervello si sia aperto negli ultimi trent’anni a realtà inimmaginabili.

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