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Ordinare “spumante” è come ordinare “carne”. Ecco cosa significa spumante

5 Dicembre 2017
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Scene da un capodanno. Incontri uno sconosciuto a una festa. È bello, sorridente e anche intraprendente. Parlate qualche minuto, ballate un po’ e poi lui ti chiede: “Ti va uno spumante?”. Luci, sipario. Fine. Vediamo con precisione che cosa significa spumante, anche per evitare figuracce per le feste.

Perché ordinare o offrire uno “spumante” è da pelle d’oca. E’ come se al ristorante voi chiedeste, così, con estrema vaghezza, della “carne”. Piuttosto, anche se i puristi non lo amano come termine, ma noi non siamo certo puristi, è meglio chiedere delle bollicine. Che perlomeno fanno simpatia!

La parola spumante si usa per indicare una tipologia di vini, cioè quelli che all’apertura producono spuma, dovuta alla presenza di anidride carbonica. Vista la quantità di vini spumanti sul mercato e la loro alta qualità è davvero un peccato chiamarli così: meglio essere precisi e chiamarli con le loro rispettive denominazioni. Quindi, per esempio, Prosecco, Chamapgne, Franciacorta, Trento doc.

Facciamo un po’ di ordine a proposito di cosa significa spumante. Anche perché visto l’avvicinarsi delle feste il tema diventa caldo.

I vini effervescenti non lo sono naturalmente. E fin qui…

Lo diventano grazie a processi creati dall’uomo. I due più comuni sono: metodo Charmant o Martinotti e Metodo Classico o Champenoise (ma noi Italiani non possiamo usare più questo termine).

Con il metodo Classico la fermentazione avviene in bottiglia. Quando il vino viene messo nella bottiglia (quella che verrà venduta) si aggiungono zuccheri e lieviti che fanno fermentare il vino (cioè producono alcol e bollicine). Il processo è lungo, il vino deve riposare per un periodo compreso tra 6 e 30 mesi. Trascorsa questa fase iniziale le bottiglie devono essere ruotate quotidianamente di 1/8, e contemporaneamente inclinate. Questa fase, detta Remuage, determina la lenta caduta dei residui verso il collo della bottiglia. Uno o due mesi più tardi, quando le bottiglie hanno raggiunto una posizione verticale, viene effettuata la sboccatura (Degorgement). A questo punto il collo della bottiglia viene congelato e vengono tolti i residui. La parte “mancante” viene compensata dall’aggiunta di uno sciroppo di dosaggio, fatto di vino e zucchero. Solo allora il vino è pronto.

I vini prodotti con Metodo Classico più famosi sono lo Champagne e il Franciacorta e sono vini strutturati, adatti a tutto il pasto.

Il Metodo Charmant, inventato da un certo signor Martinotti, invece prevede la fermentazione in un’autoclave a pressione e temperatura controllate per un periodo compreso tra 1 e 6 mesi. La spumantizzazione si completa prima dell’imbottigliamento, quindi il vino quando viene messo in bottiglia è pronto per essere bevuto.

Il vino spumante più famoso di questo tipo è il Prosecco. Ideali per l’aperitivo, i vini ottenuti con Metodo Charmant sono in genere più aromatici e fruttati.

Nessun problema se preferite uno all’altro, basta non chiamarlo spumante. Ah, quando leggete Vintage o Millesimé significa che per la produzione di quel vino sono state usate solo uve di uno stesso anno, quindi solo nelle famose ottime annate. Questi vini sono i migliori delle cantine.

Ora che sapete cosa significa spumante siete pronti per brindare e per offrire un bicchiere all’amica della sposa.

 

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