Calmi tutti, non ci facciamo prendere dalla vaxication
Più o meno tecnicamente si chiama vaxication.
Vaxication, termine nato dall’unione delle parole inglesi “vax” e “vacation”, cioè vaccino e vacanza. Ed è una forma di ansia, o per meglio dire di frenesia: quella di tornare a viaggiare, da vaccinati.
Dopo un anno di stop la voglia di tornare a muoversi in giro per il mondo è tantissima, perché sinonimo di libertà ritrovata. E sempre più persone già vaccinate si sono lasciate prendere dall’entusiasmo di prenotare in anticipo una vacanza o un’esperienza turistica che segni il ritorno alla libertà dopo la pandemia.
Ripresa del turismo negli Stati Uniti
Manco a dirlo, questa sorta di tendenza arriva dagli Stati Uniti, dove il numero delle persone immunizzate al covid-19 è ben più alto che in Italia. E negli States sono molte le attrattive che hanno già riaperto o si apprestano a riaprire e ad accogliere visitatori.
Agenzie di viaggio e tour operator, navi da crociera, compagnie aeree, hotel, campeggi, parchi a tema stanno ricevendo richieste di prenotazioni. Si stima che circa la metà degli americani sia pronta a fare un viaggio nei prossimi tre mesi. C’è persino chi dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino, e programmato il richiamo, si è segnata sul calendario la data in cui potrà riprendere a viaggiare. Nell’attesa ha iniziato a pianificare il prossimo viaggio. Aperture dei confini permettendo.
Vaxication come carburante per un settore in crisi
Nei trend del turismo la cosiddetta vaxication è un fenomeno da tenere ben presente perché potrà dare il giusto carburante utile alla ripresa del settore. Anche in Italia. Se gli italiani non avranno, almeno in massa, la fortuna di poter rientrare nelle categorie completamente immuni entro la fine del 2021, così non sarà per gli americani che potrebbero tornare a scegliere il Belpaese per le loro vacanze.
Un segmento, quello dei turisti d’oltreoceano, che non va sottovalutato data l’alta capacità di spesa di cui questa tipologia di viaggiatori dispone. Specialmente per quanto riguarda il turismo esperienziale, su cui l’Italia dovrebbe puntare per il rilancio del settore. Non va dimenticato che in questo anno di stop ai viaggi sono in molti ad aver risparmiato i soldi che generalmente destinavano alle vacanze. Se ciò si somma al desiderio represso è facile intuire come i più impazienti tra i viaggiatori siano pronti a salire su in aereo e a partire.
Le raccomandazioni per tornare a viaggiare
Al momento anche per gli americani non è tutto così semplice perché le autorità sanitarie hanno invitato a tenere alta l’attenzione, a non dimenticare distanziamento e mascherine, e a monitorare costantemente la situazione sanitaria delle mete prescelte. Ma sono moltissimi a voler celebrare l’immunità con un viaggio. Per non rischiare troppo le mete più gettonate sono quelle dove si può trascorrere molto tempo all’aria aperta, come i safari, e vengono prediletti i luoghi poco affollati.
Se il settore delle crociere è quello dove al momento c’è ancora qualche resistenza, è tuttavia sicuro che i croceristi hanno intenzione di tornare a salpare entro un anno al più tardi. E il traffico aereo sta aumentando, soprattutto quello domestico, complici anche le vantaggiose offerte delle compagnie.
Il trionfo del viaggio su strada
Vero trionfatore del ritorno al viaggio è il turismo su strada, che i viaggiatori hanno imparato a riscoprire lo scorso anno, quando non si potevano varcare i confini nazionali. Questo è valido anche per chi si è mosso anche in Italia. Ed ecco che il camper è una delle alternative all’hotel che è andata e continua ad andare per la maggiore. Solo negli Usa il noleggio dei camper ha visto un’impennata del +114% rispetto all’anno precedente.
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