Ommioddio!
Non solo è lunedì, Youtube e Google (Meet, Drive e Gmail) non funzionano, sono in down. Milioni di persone nel mondo hanno perso la bussola della loro quotidianità. In particolare per i millennial episodi come questi rappresentano un dramma. Sono la premessa di una realtà sconosciuta, che non siamo pronti ad affrontare. Poi nel 2020, abbiamo già dato.
Su YouTube una scimmietta ci informa che “Qualcosa è andato storto”. Gmail ci dice “Spiacenti… il sistema ha riscontrato un problema”. E intanto ovunque l’hashtag #downqualcosa esplode. Su Twitter #googledown, #youtubedown, #gmaildown sono subito schizzati in cima alle tendenze.
Dalle 13 circa sono iniziati i disservizi in Italia. Sì, ma il termine disservizi non rende bene l’idea del disastro che un mondo senza Google – e tutte le sue funzioni – e Youtube vogliono dire per un millennial. Anche se per poche decine di minuti. Siamo ormai un tutt’uno col sistema.
Gli unici a festeggiare sono gli studenti delle superiori che facevano DaD – didattica a distanza – in mezza Europa grazie a Meet. Studenti e professori millennial, chiaro. Sono tra i pochi a godere. Ma lo fanno perché sanno che è una situazione temporanea. Se fosse permanente, loro – come tutti gli altri – avrebbero già il fazzoletto in mano.
E per fortuna non è un down generale ma parziale. Non è chiaro se in base alla posizione geografica o in base alle decisioni del dio Web, ma ad alcune persone Google e Youtube funzionano ancora. E non hanno mai smesso di funzionare. Forse sono già in paradiso o sono loro gli hacker (?). Per tutti gli altri, questo è un lunedì peggiore degli altri: preambolo dell’inferno dell’offline.
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