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Invecchia la PlayStation, invecchiano i millennial

23 Dicembre 2019
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Ci ho ricavato un centinaio di euro. Era l’estate del 2001 o del 2002, non lo ricordo con precisione. Ricordo però con esattezza la sensazione che ho provato.

Dopo anni e anni d’incondizionato amore avevo deciso di chiudere. Era arrivata l’ora di mettere la parola fine alla nostra incredibile storia.

Intere giornate, spesso anche nottate, trascorse insieme. Lei completamente mia e io completamente suo, fino all’ultima goccia: quando gli occhi sofferenti imploravano pietà e quando le ossa di pollici e indici cominciavano a ‘calcificarsi’ e, per via dei crampi, assumevano la postura ergonomica dei joystick a furia di vagare tra gli L e gli R, la croce direzionale e i mitici quadrato, triangolo, cerchio e ics.

L’addio ai mitici quadrato, triangolo, cerchio e ics

La PlayStation (Ps1) per una gran fetta di millennial – soprattutto quella targata anni ’80 – è stata una magica parentesi nella loro vita. Un preludio di quello che sarebbe stato il futuro irreversibile dei videogiochi, al quale molti loro non hanno aderito. Una presa di posizione spesso ragionata, a volte impulsiva, ma pur sempre una scelta decisa.

Perché per molti rappresentanti della generazione y, abbandonare quel joypad – spesso quello ancora dotato di cavo – ha idealmente marcato il confine tra il voler rimanere bambini-adolescenti e il voler incamminarsi verso il mondo degli adulti.

Resident Evil

Ricordo nitidamente le imprese sculettanti con Lara Croft in ambienti fino a quel momento visti solo in Indiana Jones, i colpi sparati a vuoto contro i maledetti zombie di Resident Evil, le scorribande con Crash Bandicoot, le corse contro il tempo con sugli sterrati di Colin McRae Rally o sulle strade perfette di Gran Turismo e le prime formazioni su Fifa ’98.

I 25 anni di PlayStation: invecchiano anche i millennial

Di recente – il 3 dicembre – la PlayStation ha fatto 25 anni. Quel giocatolo elettronico della Sony era un salto nel futuro, diversissimo da tutte le console che fino alla sua uscita io avessi mai utilizzato. Lontano anni luce dall’Atari con il suo Pac-Man, dal Nintendo (incluso il Family) con il leggendario Super Mario Bros, dal Super Nintendo con Super Mario World e dal mondo Sega con Sonic.

Un quarto di secolo che indiscutibilmente hanno invecchiato quella rivoluzionaria console con cd targata Sony. Le ‘rughe’ e i ‘capelli bianchi’ sul primo device sono evidenti soprattutto se si pensa a tutte le successive evoluzioni come PsOne, Ps2, Ps3 e Ps4, Psp e PsVita, e alla nuovissima Ps5, con l’introduzione della rete internet, dello sharing, dello streaming e delle realtà virtuali interattive.

Venticinque anni che non hanno invecchiato solo l’amata console. Anche i millennial, sono oggi lontani parenti di quei ragazzini con le occhiaie e i crampi alle mani che bruciavano minuti, ore e giorni a pigiare quei fighissimi tasti del loro joypad sperando di cambiare la loro sorte o per lo meno quella della Lara Croft di turno.

Primo spot della Play

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