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Con Black Widow i film Marvel entrano in una nuova era (no spoiler)

21 Luglio 2021
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Con un anno di ritardo causa covid-19, il film Marvel è finalmente uscito al cinema e sulla piattaforma Disney+.

Black Widow: una produzione che vede protagonista Scarlett Johansson nei panni di Natasha Romanoff aka La Vedova Nera, che cronologicamente va inquadrata prima di Avengers Endgame del 2019 e che dà il via a quella che gli adepti e gli iniziati conoscono come la fase 4 del Marvel Cinematic Universe.

Un franchise quest’ultimo che comprende film, serie tv, serie digitali e graphic novel e che si può seguire in ogni sua singola parte senza essere per forza profondi conoscitori di ogni vicenda passata, presente e futura dei supereroi, anche se ovviamente farsi trovare preparati aiuta.

Black Widow, una Vedova Nera al passo con i tempi?

Black Widow dura due ore e 14 minuti, scorre nel complesso molto velocemente, concede moltissimo all’azione e non altrettanto all’introspezione, con una Scarlett Johansson in versione più maschiaccio che icona sexy, costretta a fuggire da tutto e da tutti, in primis da sé stessa e dal suo passato, caratteristica che accomuna tutti i supereroi.

Se è vero che da grandi poteri derivano grandi responsabilità, questi poteri sono arrivati spesso in maniera indesiderata e al prezzo di indicibili sofferenze e di una costante solitudine. Molti hanno voluto vedere una Vedova Nera al passo con i tempi attuali, con forzate analisi e altrettanto forzate interpretazioni legate a movimenti in voga quali Black Live Matters, Cancel Culture e le parità di genere, ma non è proprio così. Per fortuna.

L’eterna lotta bene vs male

Il tema fondamentale che da sempre anima i personaggi Marvel è uno solo, la lotta del bene contro il male, senza essere mai certi che i confini tra queste due dimensioni siano così delineati. Resta altresì sempre presente quel retrogusto maccartista che fa schierare i buoni contro l’Impero del Male, prima nazista e poi comunista, che ha avuto la sua sublimazione assoluta nel personaggio del Teschio Rosso, un mix riuscitissimo tra Hitler e Stalin, il nemico per antonomasia di Capitan America.

La dittatura contro la libertà, la guerra contro la pace, l’odio contro l’amore. Capitan America nacque nel 1940, in piena Seconda Guerra Mondiale, divenne subito un’icona per tutti gli statunitensi e seppe interpretare al meglio il suo ruolo anche durante la Guerra Fredda.

Il film Black Widow (senza spoiler)

La Vedova Nera arrivò come personaggio Marvel del 1964, anche lei funzionale a questa meritoria narrazione: agente del KGB, i servizi segreti sovietici, passò dalla parte giusta della storia, divenne membro di punta degli Avengers, distinguendosi in quanto espertissima di arti marziali e di tecniche di manipolazione del cervello.

Qualità che Scarlett Johansson esplica alla massima potenza in Black Widow, dove si incarica di sconfiggere il cattivone di turno, Dreykov, e di distruggere la sua fortezza volante, che non poteva che chiamarsi Stanza Rossa. Dreykov è doppiato con il solito accento sovietico un po’ macchiettistico, retaggio indelebile del “ti spiezzo in due” pronunciato da Ivan Drago in Rocky IV.

Nessun spoiler sull’esito finale del film, ma soltanto una raccomandazione, ben ribadite nelle varie campagne social di questi giorni: un vero fan Marvel resta in sala fino alla fine dei titoli di coda. Con Black Widow una regola da rispettare come non mai.

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