Il meme perfetto ce lo immaginiamo così: hai appena trovato il tuo vecchio Mp3, nostalgico indossi le cuffiette e schiacci play. Tutti i tormentoni estivi della tua infanzia (la fine degli Anni ’90 e gli inizi del 2000) risuonano nella tua testa. Sei felice.
Adesso ripensi alle canzoni degli ultimi anni e a quelle in arrivo, che Dj falliti faranno risuonare fino alla nausea nelle discoteche della riviera, o che giovani content creator useranno come base per i video di TikTok o i Reel di Instagram. Pausa. La domanda sorge spontanea: perché la musica di merda non è più quella di una volta?
Le 10 risposte di Benjamin Groff
Se da giovane hai limonato sulle note dei One Republic, Tiesto o The Lumineers sappi che lo devi a Benjamin Goff. Goff è nel mondo della musica da oltre 25 anni, ha iniziato come editore musicale presso BMG ed EMI (per 10 anni) e poi è passato a Kobalt Music per altri 10. Finite queste esperienze ha deciso di aprire la sua etichetta negli Stati Uniti, firmando e lavorando a oltre 100 hit, e con artisti come: Grimes, Big Freedia, Kelly Clarkson, SOPHIE, Cut Copy, TOKiMONSTA, ecc. Oggi cura anche un blog personale che prende il suo nome, e tra le sue pagine ha dato 10 risposte al grande quesito.
Secondo Goff la tecnologia e i costi competitivi hanno abbattuto molte barriere, oggi produrre musica è molto più facile, e il prezzo che paghiamo noi ascoltatori è una qualità molto bassa: “Le etichette discografiche un tempo erano davvero fantastiche, ed erano i filtri iniziali per la musica e la qualità”, scrive il Producer. Non solo, un tempo le case discografiche investivano davvero sugli artisti, oggi si accontentano di fare soldi con un singolo e scaricarli; non passano più ore a cercare nuovi talenti e sono affette da quella che Goff chiama “frenesia da star”, una ricerca spasmodica di un nuovo cantante da lanciare assolutamente sul mercato. E ovviamente in tempi brevi.
“Nell’epoca d’oro della musica avevi una squadra di eccellenza che si dedicava al tuo progetto – prosegue Goff – Pensate che Michael Jackson si sia seduto e abbia scritto tutte le sue canzoni da solo?”. Oggi il personale sembra essere altamente sotto qualificato, e gli artisti marionette nelle mani di chi ha soldi.
La musica di merda Vs la crisi economica
Secondo Olive Pometsey, giornalista del magazine The Face, le ragioni potrebbero essere un po’ più profonde. Pometsey vede la frattura nella crisi economica del 2008: “Un periodo ampiamente riconosciuto come un indicatore universale per capire quando la vita è andata male. Durante l’apice della buona musica di merda negli anni ’90, il mondo era pieno di ottimismo poiché il millennio prometteva una nuova era e Tony Blair prometteva un nuovo Labour. Forse le persone avevano più tempo per la musica di merda perché era più facile vedere la gioia in essa“.
Oggi cosa abbiamo davanti (o in un passato recente)? Una pandemia globale, una crisi climatica incombente e una guerra. “Forse siamo semplicemente troppo stanchi per trovare la bellezza brutto”, conclude. Forse siamo noi ad essere cambiati, e non la musica.