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Guèrriero. Storie di sofisticata ignoranza: un vangelo per morti di figa

21 Maggio 2018
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Il celebre rapper Guè Pequeno esce con un libro autobiografico tutto suo, dove racconta la sua infanzia, i suoi “sbatti”, i suoi drammi e il suo lusso. Ma cosa ci si può aspettare veramente da Guèrriero. Storie di sofisticata ignoranza?

Da bambino volevo essere il personaggio di un film, e sono riuscito a diventarlo. Ma Gué si nasce e non si diventa. Ho visto un miliardo di reati, ho scritto testi con l’odore acre dei pacchi di droga nel cervello. È più forte che mangiarsi una scodella di wasabi. Fin da adolescente ho avuto il piede in due scarpe, mi guardavo intorno a 360 gradi, cosa che mi ha reso subito ambizioso. Camminavo coi delinquenti e coi borghesi allo stesso tempo. Non ero sicuro di me, ero magro, il mio difetto fisico all’occhio era anche più accentuato di adesso, ero timido e sentivo di non piacere alle donne. Ma mi ero ripromesso due cose: che avrei spaccato col mio stile e avrei fatto i soldi. La gente non sa se Gué è un tamarro o uno che è in grado di parlare e, siccome la gente è banale, neanche i più grandi addetti ai lavori, gli stimati professionisti, capiscono. Questo c’ha i tatuaggi, però parla bene, come fa a fare questa rima? È un poeta o un delinquente? Un educato o un malandrino? Amo fare incazzare la gente e disorientarla. Mi fa piacere dispiacere.

Così Guè Pequeno presenta il suo libro e, probabilmente, lascia intendere che non si stia parlando esattamente della nuova Divina Commedia, ma piuttosto di una storia metropolitana, più o meno autobiografica.

Come se fosse normale, Guè Pequeno scrive senza filtri tutto ciò che ha vissuto, i suoi brutti giri, la periferia, le ambizioni, il rapporto col rap, il rapporto con le donne e molto altro.

Tutto il “romanzo” è scritto con un linguaggio crudo che dà un tocco di verità e di black humor alla lettura. Quali sono i temi trattati essenzialmente da Guèrriero. Storie di sofisticata ignoranza?

Musica

Il tema che tocca più frequentemente, dagli albori al personaggio attuale. Guè fa capire in più pagine in modo chiaro e tondo che lui non è mai cambiato perché ha firmato con una major: ha sempre fatto canzoni con la sua testa nonostante i suoi manager gli dicessero di essere “più pop”. Chissà se gli hater continueranno a dire comunque: “Non è più quello di ‘Penna Capitale’!”.

Soldi

Ha intitolato 5 capitoli con il nome Soldi, sembrerebbe abbastanza chiaro il suo intento, no? Infatti, l’artista racconta il suo amore viscerale per “il viola”. L’ha rincorso ovunque, alla spasmodica ricerca di nuovi modi per fatturare. Ormai è chiaro, Guè Pequeno è un soldomane.

Vestiti e gioielli

Che Guè Pequeno sia attratto dal lusso non è certamente una novità. Scrive spesso della sua ossessione per vestiti firmati. Da ragazzino girava con vestiti tarocchi perché non poteva permettersi gli originali. Per quanto riguarda il bling bling, be’, il fatto che Guè Pequeno abbia aperto una gioielleria a Lugano dice già tutto.

Sgrilla

L’artista non fa mai nomi all’interno in Guèrriero. Storie di sofisticata ignoranza (probabilmente perché non basterebbe un’enciclopedia per elencarle tutte), ma racconta le sue avventure sessuali, spesso non tralasciando particolari. Dichiara più volte di essere un playboy che non si innamora facilmente.

Fastlife

La “vita veloce” è il tema cardine dell’autobiografia. Guè racconta la sua vita fatta di after e sonnellini di massimo 2/3 ore. Certamente non è da tutti e bisogna dargliene atto.

Se siete dei morti di figa non dovete di certo perdervi Guèrriero. Storie di sofisticata ignoranza, un vangelo contemporaneo per aspiranti maschi alfa. Quanti di voi vorrebbero vivere come Guè Pequeno nonostante le paranoie e le sfighe?

 

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