Il presente e il futuro della Coppa d’Africa

9 Gennaio 2022
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L’emergenza sanitaria ha stravolto anche il calendario dello sport professionistico. Olimpiadi, Europei e adesso la Coppa d’Africa: tutto spostato dal 2020 al 2021. Non senza polemiche.

Inizialmente in calendario a giugno dello scorso anno, gli organizzatori della Coppa d’Africa hanno prima provato ad anticiparla a gennaio 2021, per poi annunciare le date definitive da domenica 9 gennaio a domenica 6 febbraio 2022. Un campionato continentale che si svolge ogni due stagioni, sempre a inizio anno, con l’inevitabile conseguenza di sottrarre molti campioni alle proprie squadre per diverse settimane.

Penalizzata più di tutte la Premier League, che dovrà rinunciare a giocatori del calibro di Keita, Manè e Salah (Liverpool), Mahrez del Manchester City, Bailly e Diallo del Manchester United. In Italia a “soffrire” la Coppa d’Africa saranno soprattutto Milan (Ballo-Touré, Bennacer e Kessié) e Napoli (Auguissa, Koulibaly e Ounas, mentre Osimhen non è stato convocato).

Polemiche a non finire

Il 2022 è destinato a essere un anno che spaccherà il calcio professionistico in diverse fazioni come non mai. I club non hanno del tutto abbandonato l’idea della Super League, così come Fifa e Uefa continuano a paventare l’idea di Mondiali ed Europei ogni due anni invece degli attuali quattro. Leghe e Federazioni pronte a rivendicare i loro diritti sui singoli calciatori, che quest’anno solare dovranno affrontare il Campionato del Mondo in Qatar dal 21 novembre al 18 dicembre.

Il tutto dopo due stagioni stravolte dalla pandemia nelle quali i giocatori sono stati spremuti come limoni: come non bastasse, i contagi stanno salendo a causa della variante omicron e gli spostamenti tra vacanze natalizie e Coppa d’Africa assai probabilmente non faranno che aumentare la lista dei giocatori che risulteranno positivi.

Tra ipocrisia e politicamente corretto

Molti allenatori hanno espresso il loro disappunto in merito a una competizione come la Coppa D’Africa che spezza in due le stagioni dei campionati e ha scadenza biennale. Lamentele che si ripetono a ogni edizione ma soltanto quest’anno hanno sollevato l’aperto dissenso di tanti professionisti del settore (ex calciatori in primis), che non hanno mancato di ascrivere a un velato razzismo le proteste di chi perderà per un mese i propri giocatori africani.

In realtà i contrasti partono da molto lontano, e fanno riferimento a un fatto inoppugnabile: sono le società a pagare i giocatori e le Nazionali ne usufruiscono come e quando vogliono. Nel caso specifico della Coppa d’Africa basterà spostarla in un periodo della stagione nella quale non ci siano i campionati: soluzione non semplicissima, considerate le temperature estive in questo continente.

Sia chiaro: questa competizione non va toccata né tantomeno abolita, così come i calciatori africani sono al 100% orgogliosi di parteciparvi. Si tratterà soltanto di capire se i campionati nazionali, le coppe continentali e manifestazioni delle nazionali potranno convivere ancora a lungo. Assai improbabile.

Dove vedere la Coppa d’Africa? In diretta su Discovery+

La Coppa d’Africa 2021 – come accennato – si svolgerà dal 9 gennaio al 6 febbraio: nazione ospitante il Camerun, 24 le squadre partecipanti, divise in sei gironi. Le prime due di ogni girone e le quattro migliori terze si qualificheranno per gli ottavi e relative partite a eliminazione diretta: in Italia tutte le 52 partite saranno trasmesse da Discovery+, la finale anche da Eurosport.

Quella in arrivo è la 33esima edizione, l’Algeria è la nazione campione in carica, l’Egitto quella con maggiori successi, 7 in tutto. Se il calcio sudamericano è amato dagli appassionati europei per il misto di tecnica e della cosiddetta garra, quello africano sa stupire perché ogni edizione della Coppa d’Africa rivela tantissimi talenti che poi ritroveremo protagonisti nei campionati del vecchio continente: atleti di un livello superiore, non ancora imbrigliati da eccessivi tatticismi e tanto altro.

Qualità unite a un orgoglio e a motivazioni ancestrali che danno a questa manifestazione un sapore d’altri tempi: se il calcio professionistico sta implodendo in sé stesso, la Coppa d’Africa è l’ultima colpevole. 

Foto: Facebook della TotalEnergies Africa Cup of Nations

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