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L’ultima metamorfosi di Berlusconi: al party di Swarovski si è trasformato in androgino

26 Settembre 2017
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L’ultima metamorfosi di Berlusconi è l’androgino. Ospitando nella sua villa Gernetto il Crystal Wonderland Part di Swaorvski, il cui motto nazional-popolare-epicureo era “brillantezza per tutti”, il Cavaliere ha ricongiunto nella sua fosforescente persona moda e politica. Perché Berlusconi non è un politico, simpatico o antipatico, bravo o disastroso: è un archetipo. E il berlusconismo è sempre transberlusconismo.

Chi è il Cavaliere? Secondo Wikipedia si tratta di un politico e imprenditore. Vero ma semplicistico.

Silvio Berlusconi è stato presidente, operaio, costruttore, cabarettista, collezionista, banchiere, calciatore, giardiniere, cuoco, figlio, marito, padre, amante, fratello, politicamente polimorfico. Democristiano quindi? No semplicemente “berlusconiano”.

Dire che Berlusconi sia “berlusconiano” può apparire una tautologia. In realtà non lo è.

“Il Berlusconi” del mondo, infatti, è una strana entità: sulla cresta dell’onda da sempre, in qualsiasi ambito sia entrato. Non è mai indifferente: o è simpatico o è antipatico. Si possono anche avere fasi alterne nel rapporto con “Il Berlusconi”. In fondo è Lui che ha plasmato la mentalità nazionale degli ultimi 33 anni.

Volendo trovare un anno convenzionale di inizio della sua manifestazione nel cuore degli italiani si potrebbe prendere il 1984, ossia quando Drive In (trasmesso da ottobre 1983) divenne un fenomeno di costume.

La successiva metamorfosi politica di Berlusconi lo ha trasformato in un’entità necessaria per la realtà internazionale. E’ stato molto divertente vedere come sia diventato fashion il Trentino-Alto Adige l’estate appena trascorsa: “casualmente” tutti i Poteri che lo hanno defenestrato nel 2011 si sono ritrovati in zona… che lo trovino necessario ora?

Berlusconi quindi è una realtà da cui non si può prescindere.

L’ultima sua Manifestazione come “testimonial” di Swarovski mi ha lasciato stupefatto.

E’ stato un vero e proprio ingresso a gamba tesa nel mondo della moda, nel quale non era mai realmente entrato.

Il 20 di settembre ha accolto nella sua villa Gernetto gli ospiti dell’evento Crystal Wonderland Party della storica azienda austriaca.

Non ha senso dilungarsi sull’evento in sé, già è stato riportato il suo successo da tutti i giornali italiani prima che l’evento stesso avesse luogo… E’ stato affascinante leggere articoli che erano sostanzialmente copie e reinterpretazioni dei comunicati stampa. Cosa si può aggiungere a questo coro plaudente, addirittura in anticipazione? Che l’evento è stato effettivamente organizzato benissimo (direzione Mandarin hotel). Per quanto riguarda invece la parte relazioni pubbliche, purtroppo, l’azienda è caduta nel malcostume ormai dilagante: vi erano invitati di “serie A” a cena (160 eletti seduti) ed invitati di “serie B” che erano, parallelamente, in un’altra area, sempre, in ogni caso, ottimamente allestita.

Una sgradevole abitudine, questa, affermatasi negli ultimi tempi, specchio della schizofrenia nelle relazioni pubbliche, sempre più lontane dall’“etichetta”.

In questo caso, però, è stato un grosso passo falso, in quanto sono stati esclusi dalla cena personaggi di peso mediatico per nulla indifferente.

Il motto è stato, quasi una risposta al “un diamante è per sempre” di de Beers, “brillantezza per tutti” ( #brillanceforall ). Un hic et nunc di fotoni. Una sorta di rivendicazione nazional-popolare: il diritto di avere tutti “un punto luce”.

Questo aspetto è profondamente “berlusconiano”: tv private senza tubo catodico, il Drive In della gioielleria, con gli stessi risultati eccezionali in termini di risposta di mercato. In effetti oggi il nome Swarovski rimanda al concetto di Luce, colore, brillantezza. Ne è quasi sinonimo.

“Il Silvio-Swarovski” è l’ultima metamorfosi di Berlusconi, anzi, la sua ultima Manifestazione.

Chi ha parlato di metamorfosi, nel percorso berlusconiano, ha sempre sbagliato: è stato il grosso errore della sinistra e, oggi, di Salvini.

Berlusconi non è camaleontico né trasformista: è sempre profondamente “berlusconiano”, in ogni cosa.

In fondo è proprio come un cristallo che cambia colore e forma in base all’angolazione della luce con cui lo si guarda.

In un modo o nell’altro si dovrà sempre fare i conti con le metamorfosi di Berlusconi finché ci sarà il Paese, non è una persona ma un archetipo. Dal punto di vista gnostico “Il Berlusconi-Swarovski” è il raggiungimento dell’Androgino. Come ha amato spesso raccontare, il complimento più bello lo ricevette da un tifoso del Milan che lo definì “una Figa”.

Siamo alla trascendenza degli archetipi maschile/femminile ordinari: accusato spesso di machismo, in realtà “Il Berlusconi” è giunto al trans-Berlusconismo.

I suoi avversari questo lo dovranno capire se non vorranno nuovamente salire sulle montagne dell’Alto Adige tra qualche anno. C’è un Berlusconi anche in loro e ci sarà ancora quando il Cavaliere non potrà agire più direttamente.

 

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