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«I cocktail devono essere instagrammabili per i millennial». Intervista al maestro Dario Comini

2 Luglio 2021
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Con tutta l’Italia in zona bianca, tornano d’attualità per tutti i millennial aperitivi e serate, da accompagnarsi con cocktail adeguati e i suggerimenti di rito di chi ne capisca davvero.

E per andare sul sicuro in materia, niente di meglio che rivolgersi ad un indiscusso fuoriclasse di categoria, Dario Comini (nella foto), mixologist i cui cocktail fanno scuola da sempre e vengono proposti nei migliori locali di tutto il mondo, dalla Cina agli Stati Uniti, così come il suo locale milanese Nottingham Forest è un indiscusso must in materia.

Una materia che Comini ha appena affrontato da par suo nel libro Mixology Reloaded (Gribaudo Feltrinelli Editore), 384 pagine nelle quali si miscelano storia, realtà e leggende che caratterizzano i cocktail, con tutte le ricette e una serie di consigli tecnici utili al professionista e al semplice appassionato di mixology. Destinato a coloro che vogliano cimentarsi in quella che si può e si deve considerare qualcosa a metà tra la scienza e l’arte. Chi meglio di Comini per farsi raccontare i cocktail preferiti dai millennial?

 

 

Comini, ogni generazione ha i suoi cocktail?

I millennial preferiscono gradazioni più leggere, cocktail a base di frutta: è una generazione molto salutista e per la quale è molto importante poter fotografare quello che bevono, per poi postare la foto sui social. Se un cocktail non è instagrammabile, non va molto bene. Si può dire abbiano un approccio più soft al buon bene, a differenza dei boomer che puntano subito su drink più robusti: per loro un Martini resta sempre un must, merito forse del fascino eterno di 007.

 

I millennial sanno bere?

Stanno imparando. Sono molto curiosi e nell’età giusta per le degustazioni: quando si ha vent’anni non si è ancora pronti, con gli anni il palato si allena e impara a riconoscere le sfumature. Un processo naturale che si completa e si perfeziona proprio quando si ha l’età dei millennial. Servono la giusta dose di curiosità da parte del cliente e il desiderio di spiegare ed educare di chi sta dall’altra parte del bancone.

 

Quanti cocktail ci sono nel suo menù?

Circa un migliaio, divisi in 5 menù diversi. Il Nottingham Forest è un locale piccolo, senza musica, senza belle ragazze che servono ai tavoli. Con i nostri menù il bere diventa un’esperienza e una forma di intrattenimento vera e propria.

 

Che cosa suggerisce ai nostri lettori?

Un Sephora e un Airbone.

 

Incuriositi? Ecco le ricette di entrambi.

Sephora

In una piccola vasca da bagno in ceramica versare:

ghiaccio a cubetti
100 ml bitter lemon
50 ml vodka infusa con malva
100 ml succo di lici

Per la schiuma:
100 ml vodka
100 ml liquore di pesca
Sucroestere QB

Aerare con un frullatore a immersione fino a ottenere una schiuma compatta versare la schiuma sopra il drink. Servire la vasca con una paperetta aromatizzata al lime

Airborne

In un bicchiere di rame con ghiaccio versare:

100 ml frullato fresco di papaya
50 ml liquore di maracuja
50 ml rhum

posizionare il bicchiere nel cestino della mongolfiera in miniatura, gonfiare il palloncino con luce e posizionarlo sopra la mongolfiera, per bere il drink fare scoppiare il pallone con l’apposito spillone a corredo.

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