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Provato per voi: un test sugli assistenti vocali. Con sorpresa

12 Novembre 2018
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L’assistente vocale alla prova dei fatti dimostra che l’intelligenza artificiale ha una sua personalità

Usare gli smart speaker per testare gli assistenti vocali sta diventando una moda per molti siti di tecnologia: ed ecco prontissimi quelli di cnet.com con un test comparativo  simpatico che fa venir voglia di continuare all’infinito. Anche perché, pur se in maniera rudimentale, l’assistente vocale ci fa già capire che l’intelligenza artificiale interpreta in modo diverso le domande. In sostanza ogni assistente ha una sua “personalità”.

Dice la giornalista: «Formuleremo a ciascun assistente vocale le stesse tre domande. Non ci sarà un vincitore ufficiale ma avremo un’idea di come reagiscono alle domande più comuni degli umani».

1 Accendi la musica

La prima richiesta della tester è che l’assistente vocale faccia partire una musica rilassante: «Hey Siri, fammi sentire un po’ di musica rilassante». Siri: «Va bene. Ecco la musica scelta per te». Alexa: «Ecco una stazione radio che offre musica rilassante, e i classici dalla musica di Amazon». Google: «Ok, ecco una playlist di Spotify chiamata Calming Christian».

Tutti e tre gli assistenti vocali sono stati in grado di trovare e riprodurre musica rilassante. Però l’assistente vocale di Google ha scelto specificamente una musica rilassante di stampo religioso, nonostante nessuno glielo avesse chiesto. In ogni caso tutti e tre sono comunque stati in grado di scegliere diversi temi, stili musicali, brani e musicisti in tema.

2 Ricordami il veterinario

«Ora chiediamo a ciascun assistente vocale di impostare un promemoria. Hey Siri, ricordami di chiamare il veterinario domani». Siri: «Ok, ho aggiunto il veterinario al promemoria per domani alle 9:00». Alexa: «A che ora dovrei ricordartelo domani?», «a mezzogiorno per favore», «Ok, te lo ​​ricorderò domani a mezzogiorno». Google: «Ok, te lo  ​​ricorderò domani alle 8 del mattino».

Tutti e tre gli assistenti consentono di creare promemoria. Però, mentre Siri e l’assistente vocale di Google schedulano orari specifici, Alexa fa un’ulteriore domanda su quando si desidera ricevere il promemoria.

3 Accendi la luce, per favore

A luci spente, poi, la giornalista tester formula una domanda strettamente connessa all’IOT (Internet of things) e alla domotica: «Ehi Siri, accendi le luci della cucina». Siri: «Va bene». Alexa: «Ok», Google: «Certo, accendo quattro luci»

Ogni assistente vocale è in grado di controllare le luci. Anzi, a dire il vero non soltanto le luci, ma anche il termostato, i variatori di luminosità intelligenti e tutti i tipi di prodotti smart home connessi.

La conclusione di cnet.com è che nonostante il linguaggio ancora rudimentale, l’assistente vocale procede a passi da gigante. Una crescita che dovrà essere tracciata.

Ecco il video originale in inglese

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