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La nomina di Pirlo alla Juve conferma che nel calcio il lavoro del futuro è Match-Analyst

15 Agosto 2020
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Lo insegna Baricco in The Game: non importa conoscere cosa c’è sotto per comandare il gioco in superficie. Ad ogni Millennial é stato insegnato come nella vita basti seguire le proprie pulsioni per riuscire in qualsiasi settore. Allora vi chiediamo: può Pirlo (classe ‘79) essere la protogenesi del nuovo allenatore?

 

Con la nomina di Pirlo come allenatore della Juventus, possiamo dire finita l’era dei mister e proseguire dicendo che in futuro avremo orde di match-analyst pronti a soppiantare la vecchia scuola? Vi raccontiamo cosa sta succedendo nel mondo del calcio attraverso la nostra case history.

La carriera da allenatore di Andrea Pirlo: 0

Pirlo non ha mai allenato. Pirlo è stato un ottimo giocatore ma non ha mai guidato una squadra dalla panchina. Anzi, in panchina c’è praticamente mai stato. Eppure, la Juventus lo ha scelto come suo allenatore. La Juventus ha scartato almeno una decina di possibili candidati per affidarsi a qualcuno che non ha esperienza. E che non ha nemmeno il patentino da allenatore che per le regole del calcio italiano in teoria non potrebbe succedere. Fatto: Baronio, suo ex compagno di squadra ai tempi del Brescia ed ex allenatore della Primavera del Napoli, sarà il vice Pirlo e porterà con sé in dote il suo patentino. Il problema in apparenza sarebbe risolto, se non fosse che stiamo parlando club più titolato d’Italia, la squadra di Cr7.

A noi sembra un po’ come mettere un ottimo infermiere, il migliore degli infermieri, in sala operatoria con il camicie da chirurgo. D’accordo che per allenare non servano sei anni più specializzazione in medicina, ma sul lettino ci sono i cuori di milioni di tifosi. La società non ha osato troppo? Vi fareste operare da uno che ha di sicuro ottime mani, ma non ha mai aperto il torace di nessuno? Sinceramente no. Ma gli Agnelli, padroni della Juventus, non sono sprovveduti. Allora torniamo ai fatti: la Juventus ha vinto la serie A per nove anni di fila alternando allenatori quali Conte, Allegri, Sarri, tutti molto diversi tra loro. Ergo, il materiale umano é ottimo, lo staff eccellente.

Forse l’allenatore è solo un dettaglio

Peccato che noi preferiamo dar ragione a Mourinho: il calcio a grandi livello é una questione di dettagli. Non si spiegherebbe altrimenti la rincorsa in questi giorni ad Andreazzoli, mister navigato e di esperienza. Sì, avete capito bene, un altro vice-allenatore. É un po’ come se Pirlo fosse la nostra lady Diana, perfetta per i gala e le cerimonie, ma non affine a Carlo. Mentre Andreazzoli sarebbe la nostra Camilla, esperta, matura, con cui poter parlare e condividere la vita. E allora ci vien da suggerire: attento Pirlo, se un imprenditore egiziano ti offrirà mai un passaggio a Parigi, declina gentilmente.

Ammesso e non concesso che le cose vadano male. Perché da qualche tempo le squadre non sono più in mano ad allenatori e affini, ma a Match- Analyst, uomini-macchine che studiano al pc la propria squadra e gli avversari. É il lavoro del futuro, almeno nel calcio. Accade quindi, come sostiene Baricco, che sia un algoritmo a fare le formazioni e non più la mente umana. Sgravato di tanta responsabilità, il nuovo allenatore dovrà solo preoccuparsi di far bella mostra di sé, tenere unito il gruppo e fare selfie coi tifosi. Allora sì la scelta della Juve avrà un senso e ci avrà abilmente condotto per mano nel futuro. Noi che avremmo affidato la panchina a quel matusa di Capello. Noi che avremmo voluto il solito Guardiola, alias Rocky contro Ivan Drago. “Ti spiezzo in due” oggi ha finalmente un senso

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