È destinata a diventare la generazione più “ricca e in salute” di sempre. No, non siamo parlando dei millennial (ovviamente), parliamo della Generazione Alpha, quella dei giovanissimi, nati tutti nel nuovo millennio (tra il 2010 e il 2025). I più “vecchi” hanno 12 anni e si stima che entro il 2025 la Gen Alpha potrebbe raggiungere i 2 miliardi di membri (marcando un nuovo record).
Perché già se ne parla? Perché rappresentano un unicum, visto che saranno la prima generazione completamente digitalizzata. In termini culturali sono anche i primi per diversificazione, molti di loro provengono da famiglie multietniche con background completamenti diversi. Crescendo, ogni membro della Gen Alpha avrà la possibilità di scegliere da una gamma di possibilità senza precedenti. Visti nel loro insieme, gli Alpha condividono molte macro similitudini, vediamo insieme quali sono.
Le caratteristiche della Generazione Alpha
Come scrive Mccrindle, la Generazione Alpha è parte di “un involontario esperimento globale, in cui gli schermi sono posti davanti a loro fin dalla più giovane età, andando a sostituire il ciuccio”. Anche loro, come Truman, fanno parte di un grande show, senza saperlo.
La Gen Alpha è quella più tecnologicamente abile di sempre. Gli esperti concordano anche sul fatto che avrà una durata media della vita più lunga, rimarranno a scuola più a lungo e riceveranno tutti un’istruzione superiore. Dal punto di vista economico-finanziario (e anche del marketing), i brand e le aziende hanno già individuato nella Gen Alpha i prossimi consumatori, attenzione però a cosa si pubblicizza, secondo Jennifer Mandeville, media strategist director presso Merkle, la nuova generazione darà sempre più importanza agli acuisti sostenibili e alla responsabilità sociale d’impresa. Gli Alpha saranno davvero attenti alle questioni del pianeta.
Saranno inoltre la prima generazione post-pandemia, il distanziamento sociale e lo spostamento verso l’online avranno un impatto significativo sulla loro vita: “Si appoggeranno ai giochi digitali e al metaverso come luoghi di incontro”, spiega Mandeville.
I problemi della Generazione Alpha
Non bisogna cantare subito vittoria, anche la Generazione Alpha avrà i suoi problemi. Forse sarà in grado di permettersi una casa (ammesso che lo voglia, dato l’avanzamento del nomadismo digitale), ma sul piano della psiche e delle relazioni potrebbe incontrare qualche difficoltà.
Secondo il blog di Iberdrola, è probabile che la prolungata esposizione agli schermi possa portare la Gen Alpha a soffrire di seri disturbi dell’attenzione. Non solo: “passando molto tempo online i giovani ridurranno il tempo del gioco e della socializzazione ‘tradizionale’. Gran parte dell’interazione con i coetanei verrà trasferita online”. Si teme che queste nuove modalità possano indurre i ragazzi a sviluppare un senso di solitudine maggiore. Come ha scritto la psicologa Jean M. Twenge nel suo libro iGen, esiste un “legame tra l’ascesa degli smartphone e dei social media e l’aumento della depressione, dell’ansia e della solitudine nei giovani di oggi”. Ultimo, ma non meno importante, la Generazione Alpha potrebbe essere meno creativa, o meno incline all’utilizzo dell’immaginazione: “va infine sottolineato che, man mano che si riduce l’uso dei giocattoli fisici, lo sviluppo dell’immaginazione e della creatività ne risente”, conclude l’articolo.
I millennial hanno sicuramente un vantaggio rispetto ai colleghi più giovani: godono dell’opzione “Esc”. Si ricordano di un mondo lento e analogico, si ricordano che si può vivere anche senza internet. Anzi, è proprio questo il punto, ricordano gli anni della semplicità con nostalgia.