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Non ci sono più le favole di una volta: il remake di Biancaneve fa già discutere ancora prima di uscire

19 Luglio 2023
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È atteso per il 2024 il remake di una delle favole Disney più amate, Biancaneve. Recentemente sono state pubblicate online le primissime foto della nuova versione del film e tra la Disney che urla al fake e il pubblico già diviso a metà, c’è comunque da discutere.

È tutta colpa del Daily Mail: il noto quotidiano britannico ha pubblicato alcuni scatti che, teoricamente, dovrebbero associarsi alle riprese del nuovo live action di Biancaneve. In queste due foto vediamo una Biancaneve vestita da Biancaneve ma dalla pelle più scura rispetto a quella tradizionale (bianca come la neve, appunto) e un gruppo di personaggi che, a quanto pare, dovrebbero interpretare i nani, ma che nani non sembrano.  Gli amici della bella Biancaneve sono sia maschi, sia femmine, non sono tutti bianchi e, sempre secondo la foto pubblicata dal Daily Mail, solo uno dei sette sarebbe effettivamente nano.

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Insomma, sono bastate due fotografie (per altro non ufficiali, dato che si tratterebbe di controfigure) a scatenare la grande classica polemica: non stiamo un po’ esagerando con questo politically correct? Un po’ come accaduto per il remake de La Sirenetta, i fan delle grandi favole continuano a non capire il bisogno di calcare la mano sul concetto di inclusività, a volte sentita quasi come forzata. In particolare, ciò che fa “imbestialire” il grande pubblico, è l’idea di modifica obbligata (per non dire stravolgimento) della tradizione. I pensieri in merito sono discordanti ma le polemiche, quando si tratta di grandi classici, fanno fatica ad acquietarsi.

Che cosa ci dobbiamo aspettare dal remake di Biancaneve? No more stereotipi e tanta inclusione

Sebbene la pellicola sia ancora in fase di produzione, ciò che sappiamo sulla Biancaneve del 2024 è che sarà nuova, in tutto. La protagonista sarà interpretata da Rachel Zegler (che non è quella della fotografia incriminata), mentre la matrigna-strega avrà il volto di Gal Gadot, meravigliosa e incantevole (strano, no?). La bufera scoppiata online sicuramente non si riferisce al cast appena citato, bensì all’apparente eccesso di politicamente corretto. I nani non saranno nani ma saranno a tutti gli effetti creature magiche: non più personaggi stereotipati e infantilizzati, ma persone, ognuna con le sue diversità. Ah, tra loro ci sarà anche una donna! Una scelta particolarmente sentita dalla Disney, rimasta scottata dalle forti critiche mosse dall’attore Peter Dinklage, il quale si era mostrato sì stupito dalla scelta di un’attrice latina per la protagonista, ma altrettanto deluso dall’intenzione di raccontare i Sette Nani come al solito: «Non ha alcun senso, per me. Sei progressista da un lato ma continui a raccontare quella cavolo di storia retrograda dei sette nani che vivono insieme in una grotta».

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Inutile dire che la Disney è immediatamente corsa ai ripari, optando per un cast più variegato e aperto, ma pare che anche questa scelta non sia piaciuta ai più. Come fai fai, sbagli, no?

La Biancaneve del 2024 non ha bisogno del Principe Azzurro: meglio sole che male accompagnate?

La nuova Biancaneve avrà origini colombiane e polacche, la sua carnagione non sarà pallida e le sue guance non saranno rosse, così come le labbra. È questa la prima polemica a essersi accesa dopo la diffusione delle immagini fake, ma soprattutto dopo il teaser del live action. A stupire ancora di più, purtroppo non in senso positivo, è la totale mancanza (così pare) del Principe Azzurro. A differenza della storia originale, infatti, la Snow White moderna sarà a tutti gli effetti una donna intraprendente: chi ha detto che sia sempre necessaria la figura di un uomo-salvatore che ci rubi il cuore? È questa l’idea del remake, scritto da Greta Gerwing, la regista di Barbie the movie (tutto torna, in effetti). Biancaneve si salverà da sola e sarà lei stessa al timone della propria vita: niente Principe Azzurro e baci salvifici, ma solo tenacia, grinta e occhi aperti sui sogni.

La società si evolve e le sue narrazioni cambiano, ma non tutti sono d’accordo

«Sarà così politicamente corretto che i nani saranno alti 1.90, la strega sarà bella e la mela sarà bio», «Cade il senso profondo della fiaba originale e dei suoi archetipi. È bene mantenere la traduzione, è bene andare avanti, ma se la storia cambia, dovrebbe cambiare anche il titolo», «Ma è più sensato modernizzare e snaturare una storia antica o è meglio scrivere storie nuove?» e così via. I social sono pieni di commenti di questo tipo e pare che l’idea di una Biancaneve nuova proprio non piaccia.

La società cambia, le narrazioni cambiano, ma le persone si chiedono quanto possa essere utile, ai fini di un miglioramento sociale, stravolgere una storia che è sempre stata così? È la paura di vedere le proprie “certezze” crollare o si tratta semplicemente di stanchezza nei confronti di una ricerca smodata di essere impeccabili?

È giusto perseguire l’inclusività, è altrettanto giusto sdoganare gli stereotipi e fare sognare anche chi non ha potuto farlo finora perché cresciuto con l’idea che Biancaneve dovesse essere per forza bianca, ma si tratta di una scelta davvero etica o di un semplice “è quello che conviene fare”?

Le domande restano sospese, ma la discussione continua: stay tuned!

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