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Come scrivere un biglietto d’auguri: Esercizi di stile di Raymond Queneau

24 Dicembre 2018
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A Natale, Capodanno, Epifania, compleanni vari e in qualsiasi ricorrenza che richieda un qualche tipo di augurio, stiamo lì a lambiccarci il cervello per capire cosa scrivere. Esercizi di stile di Raymond Quenau ci spiega come scrivere un biglietto d’auguri.

Come scrivere un biglietto d’auguri? Non ci viene mai in mente che la cosa più ovvia sarebbe far parlare i nostri veri sentimenti, anche perché certe volte non è il caso. Non è il caso che scriviate a vostra zia “Cara zia, smettila di regalarmi calzini di spugna grigi, sono una donna di trent’anni che indossa solo scarpe col tacco e pure senza calze per essere strafiga (rischiando il congelamento), non un adolescente dai piedi puzzolenti”.

Men che meno potete dire alla vostra più cara amica che le sue opere in ceramica, fatte amorevolmente a mano da lei, vi hanno intasato casa e ormai siete costrette a romperle “accidentalmente” pur di liberarvene.

Occorre dunque esercitare la sottile arte della parola scritta con prove mirate.

Come scrivere un biglietto d’auguri, presto e bene? Leggendo gli Esercizi di stile di Raymond Queneau.

Direte voi: ma non faccio prima a copiare una frasetta da internet? Certo, ma col rischio di farvi sgamare in tre secondi netti. Infatti a Natale tutti, ma proprio tutti, usano le frasi già fatte cercandole su Google.

Queneau ci insegna nel suo libretto delizioso a declinare la realtà in tutte le sue sfumature, descrivendoci la stessa scena (un uomo qualunque che va sul tram in una giornata qualunque) 99 volte in modi sempre differenti, scegliendo di volta in volta una prospettiva diversa.

Proviamo dunque a guardare agli auguri di Natale come a piccoli esercizi di stile, da quelli vintage “Vi auguro dal profondo dei miei precordi una sequela di gioie e felicità inenarrabili” a quelli con parole che cominciano con la stessa lettera (a rischio di risultare un tantino criptici ma anche brillanti e misteriosi) “Pronostico presagi positivi per presenti piaceri e piacevoli periodi prossimi, prosperità!”, che tradotto starebbe per “Vi auguro un buon Natale e un immense gioie per l’anno che verrà, auguri!”

Che ne dite, ci proviamo?

Intanto auguro a tutti voi “oziosi triclini e potaggi memorabili” (ovvero di dormire assai e bere anche di più)!

 

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